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La giovane donna colpita dalla PRF in RJ inizia a reagire agli stimoli; la situazione è ancora grave


Juliana Leite Rangel, 26 anni, colpita alla testa da un colpo di arma da fuoco sparato il 24 dicembre dagli agenti della Polizia Federale Stradale (PRF) a Duque de Caxias (RJ), ha iniziato a svegliarsi e a rispondere agli stimoli

L’aggiornamento sullo stato di salute della giovane è contenuto nel bollettino medico pubblicato dal municipio Duque de Caxias questo mercoledì (1). Juliana rimane ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale. Il suo stato di salute resta grave, tuttavia il miglioramento clinico è considerato progressivo.

Secondo le informazioni, dal punto di vista neurologico, la giovane sarebbe ancora senza un’adeguata interazione e non sarebbe possibile valutare appieno il suo livello di coscienza e possibili postumi permanenti.

La direzione dell’ospedale informa inoltre che Juliana è ancora in ventilazione meccanica: il 30 dicembre è stata eseguita una tracheotomia. “Continua con un protocollo per ridurre la sedoanalgesia e la ventilazione meccanica, mostrando una buona risposta a questa riduzione del supporto”, si legge nella nota.

Il processo di svezzamento dalla sedazione e dalla ventilazione meccanica proseguirà secondo la tolleranza del paziente, secondo il bollettino medico. “Continua ad essere monitorato dal servizio di neurochirurgia e chirurgia toracica insieme ad un team multidisciplinare”, ha aggiunto la segreteria.

Ricorda il caso

Juliana era in macchina con la sua famiglia diretta a Niterói per la cena di Natale, quando è stata colpita dagli agenti della PRF durante un avvicinamento.

Al quotidiano “O Estado de S. Paulo”, il padre della vittima, Alexandre Rangel, ha riferito che sono stati sparati più di 30 colpi in serie dagli agenti e che la polizia avrebbe affermato che avevano aperto il fuoco perché l’auto su cui viaggiava Juliana aveva sparato per primo.

Mercoledì 25 il Ministero pubblico federale (MPF) ha avviato un procedimento investigativo penale per indagare sulla condotta degli agenti della PRF.

Nella procedura, la MPF chiede che vengano recuperati i veicoli presenti nell’avvicinamento, così come le armi degli agenti di polizia, e che la Polizia Federale, che ha anche aperto un’indagine, riferisca quanto è già stato scoperto sul caso.

In un comunicato, la PRF ha informato che gli agenti – due uomini e una donna – coinvolti nel caso sono stati preventivamente allontanati dalle attività operative.



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Luca

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