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La Francia ha bisogno di rispetto e unità, dice il nuovo premier Michel Barnier

Il nuovo primo ministro conservatore francese ha dichiarato giovedì che farà tutto il possibile per affrontare i problemi che affliggono il popolo francese una volta entrato in carica. Dopo un periodo di turbolenze politiche, cercherà di ripristinare il rispetto e l’unità nel Paese, politicamente diviso, riporta la TASR, citando i rapporti di Reuters e DPA.

“Si tratterà di rispondere il più possibile alle sfide, alla rabbia, al senso di abbandono e di ingiustizia che troppo spesso permeano le nostre città, i nostri comuni e le nostre aree rurali. L’istruzione rimarrà una priorità del governo. Lo stesso vale per il controllo dell’immigrazione e la sicurezza quotidiana”, ha dichiarato Barnier, 73 anni, fuori dal Palazzo Matignon di Parigi, residenza ufficiale del primo ministro francese, dove ha incontrato il suo predecessore Gabriel Attal.

Barnier: la Francia è in una situazione grave

Barnier ha annunciato cambiamenti di politica. La Francia, ha detto, è “in una situazione grave”. Ha promesso di “fare più che parlare”.

Come primo ministro, ci si aspetta che dica la verità sul debito finanziario ed ecologico della Francia e sulla sua influenza in Europa. “Dovremo dire la verità – e io dirò la verità”, ha assicurato Barnier. La Francia ha bisogno di maggiore ascolto e rispetto tra governo e parlamento, tra i partiti politici e nei confronti delle parti sociali, ha aggiunto.

Michel Barnier, ex ministro plurimo, commissario europeo e capo negoziatore dell’Unione Europea per la Brexit, è stato nominato primo ministro dal presidente francese Emmanuel Macron giovedì. Gli ha anche affidato l’incarico di formare un nuovo governo.

Macron spera di porre fine alla situazione di stallo politico in cui versa il Paese da settimane, dopo le elezioni parlamentari lampo di giugno-luglio. Barnier è diventato il primo ministro più anziano nella storia della Francia moderna.

Macron ha tenuto diversi colloqui con i leader dei partiti per formare un governo. Sebbene le elezioni anticipate siano state sorprendentemente vinte dall’alleanza di sinistra Nuovo Fronte Popolare (NPF), Macron si è rifiutato di nominare i suoi candidati, sostenendo che un governo di sinistra non avrebbe avuto abbastanza voti in Parlamento per ottenere la loro fiducia.

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