La fiducia delle imprese crolla a gennaio e mostra pessimismo tra 20 mesi
L’indice di fiducia delle imprese industriali (ICEI) è sceso di un punto a gennaio, rivelando che gli imprenditori industriali erano ancora una volta pessimisti per la prima volta in 20 mesi. La ricerca è stata diffusa giovedì dalla Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI) (16).
L’indicatore è sceso dai 50,1 punti di dicembre dello scorso anno ai 49,1 punti di gennaio. Secondo la metodologia utilizzata, gli indici vanno da zero a 100 punti, con valori inferiori a 50 che indicano pessimismo.
Si tratta del quarto calo consecutivo dell’ICEI da settembre 2024. Di conseguenza, l’indicatore ha accumulato un calo di 4,3 punti nel periodo. Il movimento, sottolinea il CNI, è bastato perché gli imprenditori passassero da uno stato di neutralità, a dicembre, a uno stato di sfiducia a gennaio.
“Il pessimismo significa che gli imprenditori tendono a rinviare le decisioni relative agli investimenti, all’aumento della produzione e alle assunzioni, in attesa di uno scenario più favorevole”, spiega Marcelo Azevedo, responsabile dell’analisi economica del CNI.
Nel primo mese dell’anno sono diminuite entrambe le componenti dell’ICEI: l’indice delle condizioni attuali e l’indice delle aspettative.
La fiducia sulla situazione attuale è scesa di 2,3 punti, da 46,5 a 44,2 punti. “Ciò significa che la valutazione degli imprenditori sull’attuale situazione dell’economia e delle imprese stesse è diventata ancora più negativa rispetto ai sei mesi precedenti”, sottolinea il CNI.
L’indice delle aspettative è sceso di 0,4 punti, da 51,9 punti a 51,5 punti. “Le prospettive degli imprenditori per i prossimi sei mesi rimangono positive, ma ciò è dovuto alla loro valutazione delle proprie aziende, poiché le aspettative sul futuro dell’economia del paese sono diventate più pessimistiche”.
Per preparare l’indagine sono state intervistate 1.232 aziende tra il 7 e il 13 gennaio.
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