Secondo il direttore generale del Dipartimento di Scienza e Tecnologia Aerospaziale, Maurício Augusto, l’iniziativa cerca una maggiore autonomia per il Brasile negli eventi di lancio di questo tipo di veicolo
Uno razzo L’aereo senza pilota è stato lanciato nello spazio dall’aeronautica brasiliana (FAVOLOSO) questo venerdì (29). Il lancio mirava a formare il team, oltre a testare apparecchiature e processi. Secondo la FAB, il razzo ha seguito la traiettoria prevista da tecnici e ingegneri, con i sistemi di telemetria e di risposta radar che hanno funzionato correttamente durante tutto il volo. Dal Centro di Lancio Barreira do Inferno, a Parnamirim, Rio Grande do Norte. Il veicolo, con tecnologia nazionale al 100%, è partito alle 13:19 ed è rimasto nello spazio per 2 minuti e 50 secondi. Poi cadde nell’Oceano Atlantico.
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Si tratta di un razzo con sonda suborbitale, modello VS-30, lungo circa otto metri e pesante al decollo 1,5 tonnellate. Il veicolo può trasportare carichi fino a 330 chili. Nel volo di venerdì il razzo trasportava più di mille lettere scritte da studenti delle scuole pubbliche. I veicoli suborbitali, pur non raggiungendo la capacità di entrare in orbita, raggiungono altitudini che superano l’atmosfera. Vengono utilizzati in esperimenti scientifici e tecnologici di interesse per vari settori, come quello farmaceutico, dei prodotti metalmeccanici, alimentare e cosmetico.
Secondo il direttore generale del Dipartimento di Scienza e Tecnologia Aerospaziale (DCTA), tenente dell’aeronautica Maurício Augusto Silveira de Medeiros, l’iniziativa cerca una maggiore autonomia per il Brasile negli eventi di lancio di questo tipo di veicolo. “Stiamo rompendo i paradigmi e creando prospettive per il futuro. Disponiamo di un complesso spaziale e, con il lancio di questo razzo, dimostriamo che Barreira do Inferno è pienamente in grado di ospitare tali eventi”, ha affermato. Subordinato alla DCTA, il Centro di Lancio di Barreira do Inferno ha già effettuato più di 3mila lanci, in 655 operazioni, oltre a 265 eventi di tracciamento di veicoli spaziali.
Nella seconda fase dell’operazione Potiguar, prevista per la seconda metà del 2025, il CLBI utilizzerà un altro razzo dello stesso modello per qualificare il sistema di recupero della parte superiore del veicolo, noto come piattaforma suborbitale di microgravità (PSM). Questa parte è composta da un compartimento per gli esperimenti e da diversi sistemi elettronici che interagiscono con il carico utile.
*Con informazioni fornite da Estadão Conteúdo
Pubblicato da Matheus Lopes