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La disinflazione è su una buona traiettoria, ma l’economia rimane a rischio, afferma la Bce


Il processo di disinflazione segue una buona traiettoria nella zona euro e dovrebbe raggiungere l’obiettivo del 2% a medio termine in modo duraturo, valuta la Banca Centrale Europea (BCE) in un bollettino economico mensile pubblicato giovedì (9).

Tuttavia, l’economia del blocco in fase di ripresa dovrà affrontare “una significativa incertezza geopolitica” nei prossimi anni, mentre cerca di mantenere un ritmo di crescita graduale.

L’autorità monetaria rileva che l’inflazione interna ha rallentato, ma rimane elevata grazie all’aumento dei salari e dei prezzi in alcuni settori che si stanno adeguando tardi al balzo dell’inflazione degli anni precedenti.

La BCE prevede che l’inflazione energetica dovrebbe rimanere negativa fino alla seconda metà del 2025 e restare debole successivamente, fino a riprendere l’accelerazione nel 2027. I prezzi dei prodotti alimentari dovrebbero aumentare fino alla metà del 2025, prima di scendere a una media del 2,2. % nel 2027.

Per quanto riguarda il Pil, la Bce rileva che i catalizzatori della crescita economica sono stati i consumi e l’aumento dei titoli aziendali, nonostante la debolezza dimostrata dalla contrazione dell’industria e il rallentamento dell’espansione dei servizi.

“I rischi per la crescita del PIL rimangono bassi, incluso un possibile aumento delle tensioni commerciali che potrebbero pesare sull’attività della zona euro riducendo le esportazioni e indebolendo l’economia globale”, afferma la banca centrale.

L’autorità vede anche i rischi di un possibile aumento dei conflitti geopolitici, della scarsa fiducia dei consumatori, del calo degli investimenti in Europa e degli effetti ritardati della politica monetaria restrittiva che dureranno più a lungo del previsto.

D’altro canto, la crescita nella zona euro potrebbe essere rafforzata se l’allentamento delle condizioni finanziarie, l’elevata crescita dei salari e il calo dell’inflazione consentissero una rapida ripresa dei consumi interni e degli investimenti.

Per quanto riguarda le condizioni finanziarie, il rapporto della BCE rileva che i recenti tagli degli interessi stanno già contribuendo a ridurre il livello di restrizione sull’economia.

“Le decisioni degli amministratori saranno prese sulla base delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari”, ha ribadito la banca centrale. “Non ci impegniamo a seguire una particolare traiettoria dei tassi di interesse”.

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