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La detenzione del capo di Telegram non ha motivazioni politiche, afferma Emmanuel Macron

Il fondatore e CEO della piattaforma Telegram è sotto inchiesta giudiziaria. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dato l’annuncio lunedì, aggiungendo che la detenzione non ha alcuna motivazione politica, come riporta TASR, secondo quanto riportato da Reuters.

Macron è stato il primo a confermare ufficialmente le notizie riportate dai media secondo cui Durov è stato trattenuto dalle autorità francesi sabato all’aeroporto di Parigi-Le Bourget, dove l’uomo d’affari è arrivato con un jet privato dall’Azerbaigian.

“L’arresto del direttore di Telegram in territorio francese ha avuto luogo nell’ambito di un’indagine giudiziaria in corso… Non si tratta assolutamente di una decisione politica. Spetta ai giudici decidere”, ha scritto il presidente francese sul social network X.

Secondo Macron, la Francia è “profondamente impegnata” nella libertà di espressione, ma “le libertà sono rispettate all’interno di un quadro giuridico, sia sui social network che nella vita reale, al fine di proteggere i cittadini e rispettare i loro diritti fondamentali”, ha scritto l’AP.

Un portavoce della polizia francese ha dichiarato a Reuters che Durov era indagato dalle autorità francesi per non aver collaborato in relazione a crimini informatici e finanziari commessi contro Telegram. Ha aggiunto che l’uomo d’affari è ancora in custodia.

Durov (39) è nato in Russia, dove ha vissuto fino al 2014. Ha lasciato il Paese perché, secondo le sue stesse parole, ha rifiutato le richieste delle autorità di chiudere le comunità di opposizione sul social network VKontakte, da lui fondato e poi venduto. Ha anche rifiutato le richieste delle forze di sicurezza occidentali. Attualmente ha la cittadinanza francese e degli Emirati Arabi Uniti.

La piattaforma criptata Telegram, con sede a Dubai, è vista come un’alternativa ai siti di social network statunitensi, che sono stati criticati per l’abuso commerciale dei dati personali degli utenti. Telegram afferma che non divulgherà mai informazioni sui suoi utenti.

I funzionari di Telegram hanno dichiarato domenica che Durov non ha nulla da nascondere. “Telegram rispetta le leggi dell’UE, compreso il Digital Services Act – la moderazione dei contenuti è in costante miglioramento… Siamo in attesa di una rapida risoluzione di questa situazione”, ha scritto la piattaforma in un comunicato.

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Luca

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