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La Danimarca chiude le ambasciate in Mali e Burkina Faso

Copenaghen, invece, aprirà ambasciate in Senegal, Tunisia e Ruanda e rafforzerà la rappresentanza diplomatica in Egitto, Kenya, Sudafrica, Nigeria e Ghana.

Lunedì la Danimarca ha annunciato la chiusura delle ambasciate in Mali e Burkina Faso nell’ambito della sua nuova strategia per l’Africa. Secondo quanto riportato dall’AFP, la Danimarca ha giustificato questa decisione con i colpi di stato militari che hanno limitato la sua capacità di operare in quei paesi.

Copenaghen, a sua volta, aprirà ambasciate in Senegal, Tunisia e Ruanda e rafforzerà la rappresentanza diplomatica in Egitto, Kenya, Sudafrica, Nigeria e Ghana. Nominerà inoltre un rappresentante speciale per la regione dei Grandi Laghi e del Sahel, dopo la chiusura delle ambasciate di Bamako e Ouagadougou.

Sia in Burkina Faso che in Mali, le giunte militari sono salite al potere dopo i colpi di Stato. Stanno rafforzando le relazioni con la Russia e utilizzano i servizi del gruppo mercenario russo Vagner per combattere i separatisti e gli islamisti radicali. Questo sta anche peggiorando le loro relazioni con l’Occidente.

L’AFP ricorda che all’inizio di agosto la giunta militare maliana ha ordinato all’ambasciatore svedese di lasciare il Paese perché il ministro svedese aveva criticato il sostegno della Russia.

Il ministro degli Esteri danese Lars Lökke Rasmussen ha dichiarato che la riorganizzazione delle priorità di Copenaghen in Africa avviene nel momento in cui sia la Danimarca che l’Unione Europea cercano di essere il “partner privilegiato” del continente, dovendo decidere se “orientarsi maggiormente verso l’Oriente o l’Occidente”.

Secondo Rasmussen, la Danimarca ha un chiaro interesse a che i Paesi africani si orientino verso l’Europa nel loro futuro orientamento. “Dobbiamo dimostrare di offrire un’alternativa attraente alla crescente influenza di Cina e Russia in questo continente”, ha aggiunto.

La nuova strategia della Danimarca si concentrerà in gran parte sul rafforzamento delle iniziative commerciali e idriche. Nei prossimi anni, Copenaghen prevede di stanziare un miliardo di corone danesi (134 milioni di euro) in aiuti allo sviluppo volti a garantire la sufficienza idrica.

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