La Corte Suprema ritiene che la bandiera arcobaleno che rappresenta la comunità LGTBI non sia un simbolo di parte, per questo ne approva la collocazione negli edifici pubblici in quanto non viola la legge che regola l’uso di stendardi e bandiere nelle Pubbliche Amministrazioni. La Quarta Sezione della Camera Contenzioso-Amministrativa dell’Alta Corte ha così risolto questo lunedì il ricorso presentato dall’Associazione degli Avvocati Cristiani per l’affissione, nel Pride Day 2020, della bandiera arcobaleno in un cortile interno del Consiglio Provinciale di Valladolid e un altro sul balcone principale del municipio di Saragozza.
“La Corte Suprema non vede alcun impedimento all’esposizione della bandiera arcobaleno in occasione della celebrazione del 28 giugno, perché essa non è stata posta né per sostituirla né per subordinarla alle bandiere e agli stendardi ufficiali, né è un segno o simbolo . di significato partigiano e non sostiene alcun tipo di confronto. Al contrario, si proietta a favore dell’uguaglianza tra le persone, valore riconosciuto dalla Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”, si legge nella sentenza. Questa decisione segna la giurisprudenza di fronte a possibili future denunce di questo tipo.
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