Sul banco degli imputati attende José Manuel Baltar, che è stato per un decennio capo del PP di Ourense e presidente del Consiglio provinciale di quella provincia. La Corte Suprema ha previsto che questo lunedì, a partire dalle 10.30, avrà inizio il processo contro il leader popolare, ultimo grande esponente dell’enorme potere che la famiglia Baltar ha accumulato nel PP galiziano – egli stesso ha ereditato i due posizioni sopra menzionate di suo padre José Luis, che già ha trascorso due decenni alla guida del Consiglio provinciale—. José Manuel Baltar è attualmente senatore della formazione su nomina del Parlamento galiziano.
Di cosa è accusato? Il 9 luglio il giudice Ana María Ferrer ha ordinato l’apertura di un processo orale contro Baltar per un presunto reato contro la sicurezza stradale. Secondo le istruzioni, nel pomeriggio del 23 aprile 2023, la Guardia Civil ha rilevato l’allora presidente del Consiglio provinciale alla guida di un veicolo ufficiale a 215 chilometri orari. Un radar “installato su un treppiede in un’auto del Gruppo Traffico parcheggiata” lo ha catturato alle 18:43 al chilometro 66,9 della A-52, vicino al comune di Asturianos (Zamora). A quel punto il limite massimo consentito è di 120 chilometri orari.
Perché viene processato dalla Corte Suprema? Baltar attualmente ricopre lo status di senatore e, pertanto, è qualificato davanti all’Alta Corte. Il PP ha utilizzato la sua maggioranza assoluta in Galizia per farlo includere dal Parlamento regionale nella lista dei senatori per la nomina autonoma quando il processo penale contro di lui era già aperto. Questa decisione ha fatto sì che l’udienza orale, che il partito popolare aveva già cercato di ritardare il più possibile, venga ritardata ancora di più.
Da quando la Guardia Civil gli ha dato la caccia, l’ex presidente provinciale ha fatto tutto il possibile per rallentare la causa. Soprattutto prima delle elezioni municipali del 28 maggio 2023, quando conservava ancora la sua candidatura per continuare a guidare il Consiglio provinciale di Ourense, opzione che è stata interrotta in seguito, quando il partito popolare ha perso la maggioranza assoluta in tale istituzione. Il caso avrebbe dovuto essere trattato in un processo rapido il 9 maggio 2023 davanti al Tribunale Investigativo 1 di Puebla de Sanabria, ma ha costretto al rinvio e alla successiva sospensione con diverse manovre, comprese le contestazioni al giudice. Quando alla fine ha espresso il suo disaccordo con la sentenza lì richiesta per lui, è stato deferito al tribunale penale di Zamora, che ha dovuto rimandarlo alla Corte Suprema dopo essere stato nominato senatore nel luglio 2023.
Che dolore stai affrontando? Come si legge nell’ordinanza di apertura del dibattimento orale, la Procura chiede per Baltar una multa di 1.800 euro – cifra dalla quale va detratta la somma pagata per la sanzione amministrativa per eccessiva velocità – e il ritiro della patente per anno e un giorno. Inoltre, il pubblico ministero esige anche il pagamento di tutte le spese derivanti dal processo giudiziario.
Come si difende Baltar? Nel dicembre 2023, durante la sua deposizione come imputato davanti al giudice istruttore della Corte Suprema, il senatore ha negato di guidare l’auto il 23 aprile di quell’anno alla velocità segnata dal radar della Guardia Civil. Secondo la sua difesa, non ha mai superato i 200 chilometri orari, proprio il limite oltre il quale si potrebbe ritenere che abbia commesso un reato nel punto dell’autostrada in cui è stato individuato.
Il codice penale stabilisce che, sulle strade extraurbane, è reato contro la sicurezza stradale superare la velocità massima consentita di oltre 80 chilometri orari. Tuttavia, ai radar “statici” viene applicato un margine di errore del 5%. Ma anche così, scontando il margine di errore di quei 215 km/h, il risultato sarebbe che si andava a 204 km/he, quindi, anche sopra i 200 km/h.
Nel corso delle indagini, anche l’avvocato di Baltar ha chiesto l’annullamento del caso, ma la Corte Suprema lo ha respinto. La difesa ha affermato che per gli stessi fatti era già stato multato amministrativamente con 600 euro e la perdita di sei punti sulla patente; ma la Procura ha risposto che il procedimento sanzionatorio è sospeso “proprio in attesa della conclusione del processo penale”.