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La Corte condanna i giornalisti per i post contro Seif – 23/01/2025 – Panel


Due giornalisti sono stati condannati dal giudice del Santa Catarina per aver pubblicato dei post in cui chiamava il senatore Jorge Seif (PL-SC) come spacciatore e fascista nei post sui social media. Le critiche sono state avanzate nei profili personali dei professionisti, che non sono legati ai tradizionali veicoli di stampa.

Le decisioni sono state emesse dal giudice Luciano Fernandes da Silva, del Tribunale Speciale Civile, Penale e del Tesoro Pubblico del Distretto di Itapema.

Il primo riguarda Vinicius Sacramento Brandt, che, nel 2023, pubblicò post in cui associava il senatore al traffico illecito di droga.

In uno di essi, ha postato “questo Jorge Seif nella tua immagine è quello a cui la FRF ha sequestrato un camion con 332 chili di marijuana, giusto? Trafficante che lavora per il miliziano ladro di gioielli”. Ha anche pubblicato post chiamando il senatore “Jorge Caminhão de Marijuana Seif”.

In sua difesa, Brandt ha affermato di “non aver fatto altro che esprimere la sua opinione giornalistica sulla base di elementi ottenuti dai social network, da altri professionisti e dagli elettori, alla luce degli eventi esposti su Internet, senza andare oltre le barriere del regolare esercizio di il diritto alla libera espressione del pensiero”.

Per il giudice, però, si è trattato di “collisione tra due principi costituzionali: libertà di espressione x onore e immagine”. Il giudice sottolinea che le pubblicazioni effettuate decontestualizzano la notizia del camion sequestrato, intestato ad una società legata alla famiglia del senatore.

Al giornalista è stato ordinato di pubblicare una ritrattazione e di pagare R$ 5.000 rettificati dall’IPCA più gli interessi.

Il giornalista João Luiz Domenech Oneto è stato condannato dopo aver definito il senatore, in alcuni post, “fascista”, “corrotto”, “spazzatura”, “stupido” e “privato dei diritti civili”. Ha sostenuto che lo stesso Seif “si è dimostrato un difensore feroce e intransigente della libertà di espressione e dei giornalisti”, secondo la sentenza del giudice.

“I post sul social network lo erano”, ha scritto il giudice.

Il giudice ha ordinato al giornalista di cancellare i post, pubblicare una ritrattazione per gli eccessi e pagare R$ 10.000 a Seif, adeguati all’inflazione e più gli interessi.

Il Panel ha contattato i due giornalisti, ma non ha avuto risposta fino alla pubblicazione di questo testo.


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Luca

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