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La condanna di un alto funzionario del Comune di Madrid per non aver preservato un palazzo del 1791: tre mesi di carcere e 1.800 euro di multa | Notizie di Madrid



Nella serie televisiva Il Ministero del Tempoun gruppo di agenti speciali ha viaggiato attraverso diversi eventi storici del passato della Spagna per svolgere missioni altamente riservate. Gli abili agenti riuscirono, tra gli altri successi, a far sì che Guernica tornasse in Spagna, che Don Chisciotte arrivasse alla tipografia e che Pedro Almodóvar girasse il suo primo film. La porta che questi inviati varcarono per entrare in quel ministero era, in realtà, quella di un palazzo nel cuore tradizionale di Madrid: il palazzo della duchessa di Sueca. La verità è che, se davvero esistessero i viaggi ministeriali nel passato, una delle loro missioni avrebbe potuto consistere proprio nel salvare dalla rovina questo palazzo, un bene protetto, che era sull’orlo della demolizione a causa della negligenza dei suoi proprietari, Primo; e dell’Amministrazione successivamente.

Ora la giustizia ha condannato l’alto funzionario del Comune di Madrid che da anni ha abbandonato questo edificio al suo destino, al punto che in un rapporto ne ha sollecitato l’immediata demolizione. Si tratta dell’ex direttrice del Patrimonio, Amalia Castro-Rial, che ha ricoperto questo incarico dal luglio 2004 al gennaio 2012. Secondo la sentenza alla quale ha avuto accesso EL PAÍS, l’imputata “non ha svolto alcuna attività in relazione alla sua gestione” né “alcun seguito alle misure di sicurezza provvisorie” né “ordinato alcuna riparazione degli elementi danneggiati”.

La sentenza descrive la gestione del palazzo da parte di Castro-Rial come “assoluta inattività”, che “ha violato palesemente tutti i suoi obblighi in materia di conservazione dei beni appartenenti al patrimonio storico”. Per tutti questi motivi, il tribunale penale numero 10 di Madrid condanna l’ex responsabile della custodia dei beni storici di Madrid a tre mesi di carcere e una multa di 1.800 euro. L’accusa ha chiesto nove mesi di reclusione. La sentenza, impugnabile, condanna anche il Comune di Madrid come responsabilità civile sussidiaria. La sentenza evidenzia anche la “totale mancanza di collaborazione” da parte del Comune quando il giudice istruttore ha richiesto documentazione grafica sullo stato del palazzo fino al 2013.

Il palazzo fu costruito nel 1791, sebbene l’edificio esistesse già in precedenza. Lì visse la prima moglie di Manuel Godoy, ministro di Carlo IV, María Teresa de Borbón Vallabriga, che portava il titolo di duchessa di Sueca, titolo con cui fu battezzata. Il palazzo fungeva da scuola per i figli degli operai del Palazzo Reale, da caserma della Guardia Civile e da edificio residenziale. Dagli anni ’90 è stato dichiarato Bene di Interesse Culturale, con il massimo livello di tutela, il che significa che la sua struttura deve essere conservata globalmente e devono essere mantenute le sue caratteristiche architettoniche e costruttive, i volumi, le forme e gli elementi decorativi.

L’Amministrazione Comunale ha acquisito l’edificio mediante esproprio forzato nel 1999 e ha avviato lo sgombero delle abitazioni esistenti per adeguarlo all’uso previsto nel piano urbanistico generale comunale del 1997, che lo classificava come Uso di Dotazione per Servizi Collettivi. A quel tempo l’edificio presentava gravi carenze strutturali, per cui chiese alla proprietà privata di ripararle, ma non avendo ottenuto risposta, il comune avviò questi lavori in via sussidiaria. Nella seduta plenaria comunale del luglio 2005 è stato approvato un piano straordinario per riabilitare il palazzo e destinarlo alla costruzione di 107 appartamenti per giovani destinatari di servizi sociali, nell’ambito di un piano comunale di rivitalizzazione del centro urbano. Fino al 2007, un vicino novantenne ha continuato a vivere nell’edificio in condizioni davvero deplorevoli.

La sentenza fa il punto sull’inevitabile degrado della struttura dovuto alla mancata manutenzione, confermato da ben cinque periti nel processo giudiziario. E, inoltre, applica l’attenuante per i ritardi ingiustificati, cioè una riduzione di pena dovuta al ritardo nella trattazione del caso imputabile al lento funzionamento della giustizia e non a qualche ostacolo da parte dell’imputato.

Durante il mandato di Manuela Carmena (Más Madrid) il Comune ha investito 4,6 milioni di euro nel ripristino, anche se i lavori sono stati interrotti alla fine della legislatura perché sono state rinvenute tombe saracene che necessitavano di valutazione e protezione. Nel bilancio 2022, Almeida ha stanziato 1,9 milioni di euro per continuare la ricostruzione del palazzo. “Alla fine dello scorso giugno, Almeida ha cancellato con un tratto di penna l’importo di un milione di euro previsto nel bilancio di quest’anno per ristrutturare il palazzo come residenza per le famiglie vulnerabili. Questo spazio oggi resta chiuso, con il rischio che si deteriori”, sottolinea la consigliera del Más Madrid, Lucía Lois. Il Consiglio Comunale non ha risposto alle domande di questo giornale sul futuro del palazzo, sulle scadenze per l’avanzamento dei lavori o se prosegue il progetto di costruzione di alloggi sociali annunciato dal sindaco nel 2022.



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Luca

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