Il CEO di Jeju Air, Kim E Bae, si è reso pubblico per la prima volta e si è assunto la responsabilità dell’incidente del Boeing 737 che ha ucciso 179 persone
Lo scorso fine settimana è stato caratterizzato da una serie di incidenti aerei in diverse parti del mondo, con enfasi sulla tragedia Corea del Sud. Un Boeing 737 della compagnia Jeju Air, che volava tra Bangkok, Tailandiae Muan, nel sud-ovest della Corea del Sud, si sono schiantati durante un atterraggio di emergenza. Delle 181 persone a bordo, 179 morirono e solo due membri dell’equipaggio furono salvati vivi.
L’incidente è avvenuto domenica mattina (29), ora locale, e le immagini mostrano l’aereo che si è scontrato con un muro dell’aeroporto prima di esplodere. Le cause dell’incidente sono ancora in fase di accertamento, ma le scatole nere sono già state recuperate. La torre di controllo aveva avvisato di un guasto al carrello di atterraggio, e il maltempo potrebbe aver contribuito alla tragedia. Alcune ore dopo l’incidente, l’amministratore delegato di Jeju Air si è assunto la responsabilità e si è scusato con le famiglie delle vittime, mentre il presidente ad interim della Corea del Sud ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni.
Oltre all’incidente in Corea del Sud, si sono verificati altri incidenti aerei in Canada e Norvegia. In Canada un aereo è dovuto atterrare senza il carrello di atterraggio aperto ma, fortunatamente, non ci sono state vittime tra le 73 persone a bordo. In Norvegia, un Boeing 737 della KLM ha subito un guasto idraulico poco dopo il decollo da Oslo, ma è riuscito a effettuare un atterraggio di emergenza senza feriti. In Brasile la settimana è stata segnata anche da incidenti aerei. A Gramado un piccolo aereo si è schiantato provocando la morte di 10 persone della stessa famiglia. Giorni dopo, un altro aereo fu ritrovato nell’entroterra dell’Amazzonia, con due corpi a bordo.
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La tragedia in Corea del Sud ha avuto ripercussioni internazionali, con Papa Francesco che ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime durante la preghiera dell’Angelus in Vaticano. Le autorità locali continuano a lavorare per identificare i corpi, mentre i familiari attendono notizie.
*Con informazioni di Camila Yunes
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale