La chirurgia refrattiva fa sì che i pazienti dicano definitivamente addio agli occhiali
L’oftalmologo spiega una procedura accessibile che ha indicazioni specifiche e migliora l’autostima
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa 2,2 miliardi di persone nel mondo convivono con qualche tipo di disturbo visivo miopia e l’astigmatismo sono le condizioni più comuni. Molti di questi individui fanno affidamento quotidianamente sugli occhiali o sulle lenti a contatto, ma la chirurgia refrattiva ha offerto una soluzione per eliminare questa dipendenza. “La chirurgia refrattiva corregge miopia, ipermetropia, astigmatismo e perfino presbiopia, consentendo al paziente di abbandonare definitivamente gli occhiali. È un cambiamento che ha un impatto sia sull’estetica che sulla qualità della vita”, afferma l’oftalmologo André Moraes.
L’esperto spiega che sono necessari tre criteri per scegliere una persona per il chirurgia. “L’età minima per la procedura è di 21 anni e il grado del paziente deve essere stabilizzato per almeno sei mesi o un anno. Inoltre sono necessari specifici esami preoperatori. Se il grado non si stabilizza, c’è il rischio che ritorni dopo l’intervento. Inoltre, condizioni come cheratocono, cornee molto sottili e pressione intraoculare elevata costituiscono controindicazioni alla procedura”.
L’intervento è consigliato a coloro che hanno fino a 13 gradi di miopia, 6 gradi di ipermetropia e 5 gradi di astigmatismo. Le tecniche più comuni sono LASIK e PRK, ciascuna con le proprie caratteristiche. “Nella LASIK, solleviamo uno strato della cornea, applichiamo il laser e riposizioniamo lo strato. È la tecnica più ricercata in quanto offre un recupero rapido e indolore. La PRK, indicata per chi ha cornee più sottili, rimuove l’epitelio prima dell’applicazione del laser, che richiede tempi di recupero più lunghi”, spiega il medico.
La diagnosi di idoneità si effettua con test come il Pentacam, che valuta lo spessore della cornea. “I pazienti con cornee molto sottili non possono sottoporsi ad intervento chirurgico. Pertanto gli esami sono fondamentali per garantire sicurezza ed efficacia”, rafforza Moraes.
Dopo l’intervento è necessario evitare piscine, spiagge e attività fisica per almeno 30 giorni. Il recupero iniziale varia da 48 ore (nel caso della LASIK) a poche settimane (PRK). “Il costo medio della procedura varia tra R$8.500 (PRK) e R$10.500 (LASIK). Alcuni piani assicurativi coprono gli interventi chirurgici, ma solo per i gradi superiori a 5 ed è richiesta l’autorizzazione preventiva. Secondo lo specialista, la chirurgia refrattiva rappresenta una svolta per molti pazienti. “È un cambiamento che ha un impatto sulla vita sociale, professionale e personale. Ma è fondamentale seguire i consigli del medico e capire che ogni caso è unico”, conclude.