Il Presidente della Camera dei Deputati, Arthur Lira (PP-AL), ha attivato gli spazi tecnici e giuridici della Camera Legislativa per analizzare la ripresa dei pagamenti per gli emendamenti parlamentari bloccati da agosto, con decisione del Ministro Flávio Dino, della Corte Suprema Federale Tribunale (STF). L’informazione è stata diffusa da CNN Brasile e confermato da Gazzetta del Popolo.
Secondo gli interlocutori, Lira vorrebbe che tutti i dubbi sulle “riserve caso per caso”, presentate da Dino, fossero risolti prima della riunione dei leader prevista per martedì prossimo (3). Il presidente dovrebbe parlare solo dopo l’analisi tecnica sulla pubblicazione degli emendamenti.
La decisione del ministro è stata presa dopo l’approvazione del disegno di legge che mira a dare maggiore trasparenza agli emendamenti. Dino ha però deciso di avanzare nuove riserve poiché la proposta non definisce il “padrino” degli emendamenti della commissione.
Alcuni deputati valutano che le restrizioni imposte dal ministro potrebbero ritardare ulteriormente lo sblocco delle risorse e rendere difficile il pagamento di una parte degli emendamenti della commissione.
Questo perché la decisione stabilisce che l’Esecutivo deve valutare individualmente ogni modifica prima di autorizzare il trasferimento.
Alla Camera prevale la percezione che il Palácio do Planalto non avrà una struttura sufficiente per condurre queste analisi in modo efficiente, il che potrebbe prolungare ulteriormente l’impiego delle risorse.
Tra le riserve, Dino ha stabilito che per gli “emendamenti Pix” l’uscita dipenderà dai piani di lavoro preventivamente approvati dai ministeri competenti, come quello della Sanità o dell’Istruzione. Le precedenti questioni pendenti devono essere risolte entro 60 giorni. Altrimenti Dino prevede la sospensione dei trasferimenti e “accertamento delle responsabilità civili e penali”.
Dal 2025 in poi, anche gli emendamenti di panchina e le commissioni tematiche dovranno identificare per nome i parlamentari responsabili di ciascuna nomina. Fino ad allora tali risorse erano intestate a banchi o commissioni statali, senza dettaglio. Dino ha chiarito che i leader dei partiti non avranno l’esclusiva nel presentare emendamenti, rafforzando la partecipazione collettiva al processo.
La decisione di Dino ha cominciato ad essere analizzata in via straordinaria, in un processo online, questo lunedì (2). Cinque ministri si sono già espressi a favore della decisione che impone nuove regole di trasparenza nell’allocazione delle risorse derivanti dagli emendamenti parlamentari.
Impatto sull’OCM
Con la revoca della sospensione dell’esecuzione degli emendamenti, questa settimana la Commissione congiunta per il bilancio del Congresso dovrà analizzare ancora una volta il rapporto preliminare della legge sulle linee guida di bilancio del 2025 (PLN 3/24). La settimana scorsa la votazione è stata sospesa a causa dell’impasse sugli emendamenti.
Dopo aver sancito la legge sugli emendamenti, l’OCM ha approvato l’Istruzione Normativa 1/24, che stabilisce le regole per la presentazione degli emendamenti.
Il relatore al Bilancio, senatore Angelo Coronel (PSD-BA), ha evidenziato gli obiettivi della nuova istruzione: “Definisce criteri oggettivi per l’ammissibilità degli emendamenti, stabilisce limiti specifici per ciascuna tipologia e richiede la specificazione precisa degli oggetti proposti. Ciò mira a evitare ambiguità e garantire che gli emendamenti siano oggettivi e in linea con le priorità stabilite.”
Dopo la pubblicazione degli emendamenti, il relatore Angelo Coronel ha affermato che la decisione di Dino “calma il Parlamento” e apporta “regole più chiare” sull’attuazione degli emendamenti.
“La pubblicazione di questi emendamenti da parte del ministro Flavio Dino è stato un passo importante. Era un’azione ancora sotto il comando, all’epoca, del ministro Rosa Weber, ma con questo penso che si tranquillizzi il Parlamento e avremo regole più cristalline” da applicare a partire dal 2025″, ha dichiarato alla stampa.