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La Camera comincia a votare sulla PEC sull’immunità fiscale per le chiese



La Camera dei Deputati ha iniziato mercoledì (13) l’analisi della Proposta di Emendamento alla Costituzione (PEC) 5/23, che estende l’immunità fiscale per i templi di qualsiasi culto. Firmata dal deputato Marcelo Crivella (Republicanos-RJ), la proposta dovrà essere approvata in due turni, con il quorum massimo, e poi passerà all’analisi del Senato.

Il testo, in fase di analisi in plenaria, sostituisce il relatore Fernando Máximo (União-RO). In precedenza, l’immunità fiscale era estesa anche ai partiti politici, ai sindacati e agli istituti di istruzione e assistenza sociale senza scopo di lucro. Tuttavia, il relatore ha annunciato che, dopo l’incontro con il governo Lula, essa sarà mantenuta solo per gli enti religiosi.

Attualmente, l’esenzione fiscale copre solo i redditi, i beni e i servizi relativi alle organizzazioni religiose e di partito. La PEC di Crivella, vescovo autorizzato della Chiesa universale ed ex sindaco di Rio, prevede che l’esenzione sia estesa ai templi di qualsiasi religione.

Inoltre, l’immunità dovrebbe applicarsi alle imposte indirette, come la costruzione e la ristrutturazione di templi e le opere volte a fornire servizi alla comunità.

Nell’approvare la PEC, nella commissione speciale, Máximo ha ricordato che la “proposta mira a inserire nel testo costituzionale ciò che la Corte Suprema Federale ha già espresso come interpretazione adeguata, al fine di garantire la totale efficacia della garanzia costituzionale ed evitare inutili scontri amministrativi e giudiziari”.

Secondo il testo, l’esenzione dalle imposte dirette varrà anche per quelle indirette, come l’acquisto di cemento per i lavori nella chiesa. In questo modo verranno coperte l’Imposta sui Prodotti Industrializzati (IPI), l’Imposta sulla Circolazione di Beni e Servizi (ICMS) e l’Imposta sui Servizi di Qualsiasi Natura (ISSQN).

Il governo condiziona l’approvazione del sostegno alla riforma fiscale

L’iniziativa è già stata discussa con i rappresentanti del governo ed è stata vista come un modo per avvicinare il membro del PT all’opinione pubblica evangelica e ai leader religiosi. Tuttavia, durante il primo turno di discussione della proposta, il governo ha deciso di subordinare l’approvazione del PEC all’approvazione delle norme sulla riforma fiscale, ancora in fase di elaborazione al Congresso.

La contropartita è stata pensata per attirare il voto degli evangelici sull’agenda fiscale, ma anche per mitigare l’impatto che l’esenzione fiscale della proposta provocherebbe in un momento di aggiustamento dei conti pubblici.

Il testo finale è il risultato di trattative complesse, che hanno coinvolto punti sensibili per il governo. Uno dei principali è stato quello di impedire che l’esenzione si applichi ai futuri beni acquisiti dalle chiese, chiudendo le scappatoie per possibili abusi.

Inoltre, la portata dell’immunità è stata adeguata per proteggere solo i templi religiosi e le loro attività essenziali, escludendo, ad esempio, lo sfruttamento commerciale delle proprietà acquisite dalle chiese.

Si è inoltre deciso di creare una legge complementare per includere nell’immunità le tasse statali e comunali. Con questi aggiustamenti, la proposta ha ottenuto il sostegno anche del PT, con l’opposizione solo del PSOL.

La questione si è rafforzata dopo le ripercussioni sulla fine della presunta “esenzione fiscale” per i leader religiosi, come preti e pastori, che sarebbe stata concessa durante il governo di Jair Bolsonaro (PL). Il motivo è stato l’annullamento, da parte dell’Agenzia delle Entrate Federale, di un atto dichiarativo interpretativo emesso il 29 luglio 2022 dall’allora segretario delle Entrate Julio César Vieira Gomes.



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Luca

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