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La Camera approva l’urgenza per l’analisi dei progetti del pacchetto tagli alla spesa


Mercoledì (4) la Camera ha approvato il regime d’urgenza per due progetti del pacchetto di tagli alla spesa presentato dal governo per raggiungere l’obiettivo fiscale.

Con la decisione, l’analisi delle proposte sarà accelerata e non avranno bisogno di essere votate nei comitati tematici. Ora i testi possono essere analizzati direttamente in plenaria.

Il disegno di legge complementare che modifica il quadro fiscale è stato approvato d’urgenza da 260 deputati. Altri 98 si sono espressi contro e due si sono astenuti.

Il disegno di legge che mira a limitare la crescita delle prestazioni e ad effettuare una sorta di “pettine a denti stretti” nei programmi sociali è stato approvato da 267 deputati, con 156 contrari e 37 astenuti.

I due testi sono stati presentati la settimana scorsa dopo settimane di trattative da parte del team economico. In totale, il governo stima che il pacchetto di tagli dovrebbe raggiungere i 70 miliardi di R$ entro il 2026. Per questo è necessaria l’approvazione del Congresso.

Il disegno di legge complementare, oltre a modificare le regole del quadro fiscale, limita l’uso dei crediti d’imposta per raggiungere l’obiettivo.

Il testo consente inoltre il blocco degli emendamenti parlamentari fino a un limite del 15% delle risorse, proporzionale ad altri tagli di spesa non obbligatori.

Il disegno di legge mira non solo a limitare la crescita dei benefici, ma anche a modificare i parametri di concessione delle iniziative.

Difficoltà

Le votazioni si sono svolte dopo ore di trattative tra il presidente della Camera, Arthur Lira (PP-AL), e i leader del partito. Lira aveva già previsto in precedenza che il governo avrebbe avuto difficoltà a ottenere voti per approvare le emergenze.

I deputati resistono al pacchetto di spesa alla luce delle nuove regole imposte dal ministro Flávio Dino, della Corte Suprema Federale (STF), e approvate dall’Aula della Corte Suprema, per il pagamento degli emendamenti parlamentari.

L’esecuzione degli emendamenti è stata sospesa in agosto dalla STF in modo che il Congresso potesse approvare una legislazione che garantirebbe maggiore trasparenza e tracciabilità delle risorse. Camera e Senato hanno approvato la proposta, che è stata approvata dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT).

La scorsa settimana Dino ha sbloccato il pagamento delle risorse, ma ha condizionato l’esecuzione al rispetto di nuove regole, più severe di quelle definite dalla legge sanzionata. L’azione ha scontentato i membri del Congresso.

Sotto la pressione del Congresso, il governo federale ha chiesto, martedì (3), lo svincolo di 7,8 miliardi di R$ in risorse provenienti dagli emendamenti parlamentari. Una lettera della Segreteria delle Relazioni Istituzionali, responsabile dei collegamenti con il Congresso, ha chiesto al Segretario del Tesoro Nazionale, Rogério Ceron, di rendere pubblici gli emendamenti individuali e di collegio.

PEC

Oltre ai due progetti, il governo ha inviato anche una proposta di emendamento alla Costituzione (PEC) per rendere praticabili i tagli.

quanto a CNN ha dimostrato che, a causa della mancanza di accordo, i deputati del governo hanno rinunciato a far avanzare il testo nella Commissione Costituzione e Giustizia (CCJ).

La previsione attuale è che la proposta venga allegata ad un’altra PEC già in fase di elaborazione più avanzata e, quindi, avrà il voto direttamente in plenaria.

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Luca

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