La Camera approva la PEC del pacchetto fiscale; vedi i punti principali
La Camera dei Deputati ha approvato questo giovedì (19), con 348 voti favorevoli e 146 contrari, la Proposta di Emendamento alla Costituzione (PEC) che costituisce il pacchetto di tagli alla spesa del governo.
La proposta passa ora all’analisi del Senato.
L’analisi del testo ha cominciato mercoledì (18), ma il presidente della Camera, Arthur Lira (PP-AL), ha sospeso la sessione per riprenderla questa mattina.
Lira ha dichiarato giovedì che il testo corre il “rischio” di non raggiungere il numero legale e quindi la votazione è stata rinviata. La proposta è stata il primo punto della seduta di questo pomeriggio.
Per consentire un’elaborazione più rapida del progetto, Lira ha raccolto la proposta in un testo del 2007, pronto per l’analisi plenaria. Mercoledì i deputati hanno votato per sottolineare che il testo preparato dal relatore, Moses Rodrigues (União-CE), sostituisce quello del PEC del 2007.
Guarda cosa cambia:
Bonus salariale
Il PEC propone di limitare gradualmente l’accesso al bonus salariale. Per il 2025, la proposta stabilisce che il lavoratore avrà diritto al beneficio solo se avrà percepito, al massimo, due salari minimi nell’anno base 2023, che equivalgono a R$ 2.640.
Dal 2026 in poi, questo limite sarà adeguato annualmente in base all’Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo (INPC), con una limitazione graduale dell’erogazione del beneficio, man mano che il criterio di reddito raggiunge l’equivalente di 1,5 salario minimo.
Oggi il bonus viene corrisposto ai professionisti che hanno percepito fino a due salari minimi nell’anno base del bonus e hanno lavorato formalmente per almeno 30 giorni.
Attualmente il criterio per accedere al beneficio corrisponde a più dell’85% del reddito medio reale dei lavoratori brasiliani. Inoltre, oltre il 60% dei lavoratori regolari ha diritto a ricevere il bonus.
Stipendi super
Il progetto limita il pagamento dei superstipendi per i dipendenti pubblici. Secondo l’articolo originale inviato dal governo, la concessione dei fondi di compensazione, che superavano il tetto di 44mila R$, poteva essere resa possibile solo attraverso una legge complementare approvata dal Congresso.
Il relatore ha modificato il testo, stabilendo che il pagamento sia consentito dalla legge ordinaria. In pratica, la modifica permette di approvare più facilmente l’analisi del progetto che autorizzerà i super stipendi.
Questo perché i progetti di legge ordinaria per essere approvati necessitano di un quorum inferiore rispetto ai progetti di legge complementari. Inoltre, il testo approvato stabilisce anche che il pagamento dei fondi di compensazione non sarà limitato fino all’approvazione della legge da parte del Congresso.
Fundeb
Moses ha allentato anche un altro punto del testo, inviato dal governo, dopo le trattative con istituzioni e deputati del fronte parlamentare a favore dell’istruzione.
Inizialmente, la proposta prevedeva che l’Unione destinasse almeno il 20% della riscossione delle tasse al Fondo per il mantenimento e lo sviluppo dell’istruzione di base e la valorizzazione dei professionisti dell’istruzione (Fundeb), per consentire azioni volte a favorire la creazione e il mantenimento delle iscrizioni nei tempi previsti. istruzione pubblica di base completa.
Il testo approvato ha ridotto la percentuale al 10%. La modifica crea un nuovo criterio per il trasferimento dall’Unione al fondo e, in pratica, può ridurre la complementarità dei criteri esistenti, come la ricompensa per gli enti che hanno fatto progressi negli indicatori educativi.
Inoltre, il relatore ha definito che, a partire dal 2026, almeno il 4% del Fundeb sarà destinato alla creazione di iscrizioni a tempo pieno nell’istruzione di base, fino al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal Piano nazionale di istruzione.
“Garantiamo 5,5 miliardi di real per le nuove registrazioni nel 2025. Nel 2024 abbiamo investito in nuove registrazioni per soli 4 miliardi di real”, ha dichiarato il relatore in plenaria.
Il progetto autorizza inoltre l’Esecutivo a ridurre o limitare, in sede di elaborazione delle leggi di bilancio, le spese per la concessione di sussidi, contributi e benefici di carattere finanziario.
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