Il ministro Marche di Kassio Nunes archiviate mercoledì scorso (27) notizie di cronaca presentate al EST (Tribunale Elettorale Superiore) dal deputato federale Guilherme Boulos (PSOL) contro il governatore di San Paolo, Tarcisio de Freitas (Repubblicani), per aver rivelato fatti notoriamente non veri durante la campagna elettorale.
Il giorno del secondo turno, Tarcísio ha affermato che i membri della fazione criminale del PCC hanno consigliato ai familiari e ai sostenitori di votare per Boulos come sindaco. La dichiarazione è stata fatta in una scuola nel sud della capitale dove il governatore si è recato per votare. Era accanto Ricardo Nunes (MDB), allora candidato alla rielezione, e Ricardo Mello Araújo (PL), vicepresidente dell’emedebista.
La denuncia penale, depositata lo stesso giorno dal candidato del PSOL, mirava a presentare una denuncia da parte del Ministero Pubblico Elettorale o l’apertura di un’indagine da parte del Polizia federale in modo che la Procura potesse successivamente intentare una causa in merito.
Boulos sostiene di aver commesso il reato di “aver rivelato, nella propaganda elettorale o durante la campagna elettorale, fatti che sa essere falsi rispetto a partiti o candidati e idonei a esercitare un’influenza sull’elettorato”. La pena è della reclusione da due mesi a un anno o del pagamento di una multa.
Kassio ha negato di aver dato seguito alla richiesta, senza nemmeno analizzarla. Per lui, il TSE non ha l’autorità di giudicare i crimini comuni, compresi quelli elettorali, commessi dai governatori, a causa della giurisdizione speciale. Nella decisione, il ministro ha citato un articolo della Costituzione che attribuisce tale competenza alla STJ (Corte superiore di giustizia).
“Nei casi in cui è in gioco il rispetto della giurisdizione come prerogativa di funzione, il Testo Maggiore ha attribuito al Tribunale Supremo Federale (art. 102, I, “b” e “c”) e alla Corte Superiore di Giustizia (art. 105, I, lettera a), la competenza a perseguire e giudicare, originariamente, spetta alle autorità espressamente indicate nei rispettivi precetti, a fronte della commissione di delitti penali comuni.
La decisione ha seguito la stessa linea difesa dalla Procura Generale Elettorale, che ha anche espresso il proprio rifiuto di portare avanti la richiesta in tribunale. L’indicazione della chiusura della causa per mancanza di requisiti procedurali è già sul sito del tribunale.