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Jonas Ivoška: Uno sguardo più attento alle fonti fiscali

Penso che nell’era della tecnologia dell’informazione, i valori dell’informazione generino profitti più elevati di quelli dei beni materiali.

È importante notare che, tassando i redditi materiali, stiamo derubando coloro che sono già ripetutamente tassati per l’acquisto di cose materiali, mentre coloro che non traggono profitto dai propri sforzi, ma piuttosto dall’appropriazione del prodotto intellettuale della società, non incorrono in alcun obbligo fiscale. È giusto?

La vita comunitaria richiede che una parte significativa degli affari delle persone sia gestita in modo comunitario. Ciò richiede fondi, che provengono dalla tassazione.

Naturalmente, devono essere non solo efficaci, ma anche equi. Analizziamo questo aspetto in modo più approfondito.

Le nuove generazioni dell’umanità non iniziano il processo di civilizzazione con un’ascia di pietra, ma si basano sulle conquiste civili dell’intera società nel processo evolutivo.

L’Intelligenza Artificiale (IA) può essere considerata come il prodotto più recente dell’attività intellettuale umana, ed è senza dubbio il prodotto dell’attività creativa di tutta l’umanità.

Questo prodotto non potrebbe essere posseduto da nessun individuo secondo le basi legali generali per l’acquisizione della proprietà.

Di conseguenza, un prodotto creato dall’intelligenza artificiale, a prescindere da chi lo utilizzi, non può essere considerato proprietà privata secondo i criteri equitativi.

Se un bene informativo è formalmente attribuito a una particolare persona fisica o giuridica al momento del suo utilizzo, ciò non significa che questa persona, utilizzando un prodotto intellettuale creato dalla società nel suo complesso, non abbia l’obbligo fiscale di rendere conto alla società dell’uso del suo lavoro.

Immaginiamo che un’azienda licenzi un dipendente che è stato funzionalmente sostituito da un DPI. In questo caso, l’intera retribuzione versata al dipendente rimane all’imprenditore, che non ha effettivamente contribuito alla creazione del DPI.

Ciò significa che il privato intasca il profitto per l’uso di un prodotto relativamente estraneo (a tutta l’umanità), come se fosse un capitale accumulato con il proprio lavoro.

Sulla base di questa appropriazione socialmente ingiusta del prodotto intellettuale della società, emergono nuovi milionari e miliardari, che spesso non possiedono le eccezionali qualità fisiche, intellettuali o morali che giustificano il possesso di ingenti risorse finanziarie.

In quest’area di relazioni economiche, si dovrebbe creare un nuovo tipo di obbligo fiscale per incanalare i profitti economicamente ingiustificati in fondi pubblici, che fornirebbero anche benefici alle persone escluse dal mercato del lavoro dall’IOI.

Pertanto, un approccio sensato a qualsiasi riforma fiscale deve pensare anche ad algoritmi per tassare le eccedenze socialmente ingiuste, e non limitarsi a colpire brutalmente i membri finanziariamente più deboli della società, che non sono in grado di resistere ai rapinatori istituzionali.

Le opinioni espresse in questo articolo non sono necessariamente quelle dei redattori e sono di esclusiva responsabilità dell’autore.

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Luca

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Salve, mi chiamo Luca e sono l'autore di questo sito con utili consigli di cucina. Sono sempre stato affascinato dalla cucina e dagli esperimenti culinari. Grazie a molti anni di pratica e all'apprendimento di diverse tecniche culinarie, ho acquisito molta esperienza nel cucinare diversi piatti.