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Johansson indignato nel PE: visti ungheresi per russi e bielorussi?!

Il programma di visti ungherese della cosiddetta “carta nazionale” può ora essere utilizzato non solo da diversi Paesi candidati all’UE, ma anche da cittadini di due Paesi ostili all’UE, sollevando serie preoccupazioni per la sicurezza dell’area Schengen. Lo ha dichiarato mercoledì il commissario per gli Affari interni Ylva Johansson, in occasione di una riunione della Commissione per i diritti civili del Parlamento europeo (PE) a Bruxelles. Riferendosi al server nepszava.hu, il corrispondente della TASR a Budapest ne dà notizia.

I membri della commissione erano interessati a sapere come la Commissione europea (CE) valuta la decisione di luglio di Budapest di estendere il programma di visti ai cittadini di Russia e Bielorussia.

La carta nazionale può essere ottenuta da cittadini di Paesi terzi esclusivamente per motivi di lavoro e consente loro di soggiornare in Ungheria per un massimo di due anni, spiega il server.

Nel suo discorso, e poi nelle risposte alle domande dei membri della commissione, Johansson ha sottolineato che negli ultimi due anni l’UE ha abolito la facilitazione del rilascio dei visti per i cittadini russi e bielorussi e la CE ha raccomandato una valutazione più rigorosa delle domande di visto. In seguito a questa iniziativa, il numero di visti rilasciati ai russi nell’UE è diminuito del 90%.

Il Commissario ha ricordato i recenti incidenti avvenuti in vari Stati membri dell’UE, tra cui casi di sospetto sabotaggio e spionaggio russo.

Ha sottolineato che la responsabilità condivisa degli Stati membri nella protezione delle frontiere e della sicurezza interna dell’area Schengen deve essere presa sul serio. “Schengen è una questione di fiducia”. ha sottolineato.

Johansson ha inviato un’altra lettera al Ministro degli Interni ungherese Sándor Pintér chiedendo ulteriori informazioni sul rilascio della carta nazionale ungherese. In essa si chiede non solo se i cittadini dei due Paesi saranno sottoposti a controlli di sicurezza più severi, ma anche perché l’Ungheria abbia bisogno di lavoratori russi e bielorussi e quali vantaggi economici ne tragga.

“Nel caso di una richiesta di carta nazionale, l’Ungheria effettua gli stessi controlli sull’immigrazione e sulla sicurezza previsti per gli altri permessi di soggiorno. La carta nazionale viene rilasciata tenendo conto delle normative dell’Unione Europea in materia e dei rischi per la sicurezza che possono insorgere”. Pintér ha dichiarato il 21 luglio in risposta alla precedente lettera del Commissario.

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