Itamaraty nega le deportazioni di brasiliani: “ritorno volontario”
Il governo brasiliano ha negato che quest’anno più di 600 brasiliani siano stati deportati dal Regno Unito. L’informazione, pubblicata dal quotidiano Il Guardianosottolinea che 629 persone, tra cui 109 bambini, sono state allontanate forzatamente dall’isola britannica durante tre voli avvenuti tra agosto e settembre, in una “operazione di dimensioni senza precedenti”.
Il Ministero degli Affari Esteri brasiliano ha precisato che l’azione è avvenuta attraverso il programma “Voluntary Returns Service”, in cui il rimpatrio è gestito volontariamente dal Dipartimento degli Interni britannico, e ha aggiunto che i viaggi sono stati effettuati con compagnie aeree commerciali.
Itamaraty ha spiegato che l’operazione segue “i principi dell’assistenza consolare brasiliana”.
“VRS offre biglietti aerei ai migranti che desiderano tornare nei loro paesi di origine, nonché assistenza finanziaria per reinsediarsi nelle loro città d’origine. È importante chiarire che non si tratta di deportazione, ma piuttosto di una decisione volontaria dei partecipanti di aderire all’iniziativa britannica.
Il processo di ritorno volontario proposto dal Regno Unito è in linea con i principi dell’assistenza consolare brasiliana che, in casi specifici, finanzia anche il viaggio dei brasiliani in situazioni di deprivazione all’estero, oltre ad avere una partnership di natura simile con l’Organizzazione internazionale Organizzazione per le Migrazioni (OIM). Il consenso brasiliano al programma si basa sul requisito che la partecipazione dei cittadini sia volontaria e possa essere rivista, in qualsiasi momento, se questi termini vengono modificati”, ha spiegato il Ministero in una nota inviata al sito Questo è.
Secondo l’oggetto di Il Guardianoi voli si sono svolti il 9 agosto (205 persone allontanate – di cui 43 bambini); 23 agosto (206 persone, di cui 30 bambini); e il 27 settembre (218 persone, di cui 36 bambini).
Secondo la pubblicazione, i bambini deportati facevano parte di nuclei familiari e molti di loro sarebbero stati iscritti a scuola e probabilmente avrebbero trascorso gran parte, o addirittura l’intera vita, nel Regno Unito. E queste sono probabilmente persone che hanno superato la scadenza del visto.
O Il Guardiano ha inoltre accusato il Ministero degli Interni del Regno Unito di offrire, come incentivo, il pagamento fino a 3.000 sterline (corrispondenti a 22.000 R$) affinché i rimpatriati si presentino volontariamente al governo.
Giovedì scorso (28), il primo ministro britannico Keir Starmer ha annunciato modifiche al sistema di immigrazione, prevedendo una riduzione del numero di arrivi nel Regno Unito.