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Israele non ha rispettato la scadenza fissata dagli Stati Uniti per aumentare gli aiuti nella Striscia di Gaza

Israele non ha soddisfatto le richieste degli Stati Uniti di consentire un maggiore accesso umanitario alla Striscia di Gaza, devastata dalla guerra. Questo fatto è stato portato all’attenzione delle organizzazioni umanitarie internazionali martedì, riferisce la TASR, secondo quanto riportato dall’AP.

Gli Stati Uniti hanno avvertito che il mancato rispetto dell’impegno potrebbe portare a una riduzione del sostegno militare statunitense a Israele. Israele ha quindi annunciato diverse misure per migliorare la situazione nella Striscia di Gaza. Tuttavia, negli ultimi giorni, i funzionari statunitensi hanno indicato che non è ancora abbastanza. Ma non hanno detto se prenderanno provvedimenti contro Israele.

La maggior parte di Israele non ha rispettato

Il Ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha minimizzato la scadenza ai giornalisti lunedì, secondo l’AP. È fiducioso che la “questione” sarà risolta.

Un rapporto pubblicato martedì da otto organizzazioni umanitarie internazionali elenca 19 misure per soddisfare le richieste degli Stati Uniti. Secondo queste organizzazioni, Israele ha rispettato solo parzialmente quattro misure e non ne ha rispettate 15.

La lettera del 13 ottobre, firmata dal capo della diplomazia statunitense Antony Blinken e dal segretario alla Difesa Lloyd Austin, chiede, tra le altre cose, che Israele permetta l’ingresso a Gaza di almeno 350 camion carichi di merci al giorno, che apra un quinto valico di frontiera e che permetta alle persone che vivono nelle tendopoli costiere imposte da Israele di trasferirsi nell’entroterra prima dell’inverno.

Inoltre, avrebbe dovuto garantire l’accesso ai gruppi umanitari nel nord della Striscia di Gaza e fermare la legislazione che avrebbe ostacolato il lavoro dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi (UNRWA).

Bando UNRWA

Da allora Israele ha vietato all’UNRWA di operare nel suo territorio, i livelli di aiuti sono ancora al di sotto di quelli richiesti dagli Stati Uniti, i residenti rimangono in campi di tende e l’accesso degli operatori umanitari al nord di Gaza è limitato. Tuttavia, il promesso quinto valico dovrebbe essere aperto martedì.

“Israele non solo non ha soddisfatto i criteri statunitensi che indicherebbero il sostegno a una risposta umanitaria, ma allo stesso tempo ha intrapreso azioni che hanno drammaticamente peggiorato la situazione sul campo, in particolare nel nord di Gaza. La situazione è oggi in uno stato ancora peggiore di quello che era un mese fa”, hanno avvertito le organizzazioni.

Le ONG Anera, Care, MedGlobal, Mercy Corps, Norwegian Refugee Council (NRC), Oxfam, Refugees International e Save the Children hanno firmato il rapporto.

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Luca

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