Israele conferma la fine delle operazioni nell’ospedale di Gaza
L’esercito israeliano ha giustificato l’azione sostenendo che il sito fungeva da centro di comando di Hamas, un’accusa che il gruppo islamico nega con veemenza; L’OMS ha confermato che lo spazio rimane vuoto e fuori servizio, il che rappresenta un impatto significativo sulle già indebolite infrastrutture sanitarie della regione.
N0 sabato scorso (28), Israele ha annunciato la fine di un’operazione militare presso l’ospedale Kamal Adwan, situato a Beit Lahia, nella Striscia di Gaza. Questo ospedale era l’ultimo grande centro medico operativo nel nord della regione, che è stato un punto focale del conflitto in corso tra Israele e il gruppo Hamas. L’esercito israeliano ha giustificato l’operazione sostenendo che l’ospedale fungeva da centro di comando di Hamas, accusa che il gruppo islamico nega con veemenza. IL Organizzazione mondiale della sanità ha confermato che l’ospedale è ora vuoto e fuori servizio, infliggendo un duro colpo alle infrastrutture sanitarie della regione.
Durante l’operazione, l’esercito ha arrestato il direttore dell’ospedale, Rossan Abu Safia, e ha arrestato dozzine di personale medico, come riferito dal Ministero della Sanità della Striscia di Gaza, governato da Hamas. Questo sviluppo ha sollevato preoccupazioni sull’impatto umanitario dell’operazione e sulla sicurezza degli operatori sanitari nella regione. La già precaria situazione sanitaria a Gaza è stata ulteriormente peggiorata, aumentando la pressione sulle organizzazioni internazionali affinché forniscano assistenza.
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Nel frattempo, a Tel Aviv, la tensione politica interna si è intensificata con centinaia di manifestanti che si sono radunati per protestare contro il governo di Benjamin Netanyahu. I manifestanti chiedono un cessate il fuoco immediato a Gaza e un accordo per il rilascio degli ostaggi. Tra i manifestanti c’era Shahar Mor Zahiro, nipote di un ostaggio assassinato da Hamas. Zahiro ha espresso la speranza che il futuro presidente degli Stati Uniti Donald Trump capisca che la maggioranza degli israeliani vuole la fine della guerra e il rilascio degli ostaggi. Ha anche accusato Netanyahu di aver tentato di ingannare Trump, mentre le famiglie di ostaggi mettono in dubbio la sincerità degli sforzi negoziali del governo israeliano. I critici di Netanyahu lo accusano di ritardare i colloqui di tregua, prolungando il conflitto per soddisfare i suoi partner della coalizione di estrema destra.
*Con informazioni di Vinícius Galdino
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale