Investigato per compravendita di voti, il consigliere viene rieletto presidente della Camera di Boa Vista
Il consigliere Genilson Costa (repubblicani) è stato rieletto presidente del consiglio comunale di Boa Vista, a Roraima, in una cerimonia tenutasi mercoledì scorso (1). È indagato dalla Polizia Federale (PF) perché sospettato di aver guidato un programma di compravendita di voti nelle elezioni del 2024.
Costa fu arrestato il 18 dicembre, nell’ambito dell’operazione Martellus, e fu rieletto con 3.744 voti. È stato rilasciato giorni dopo.
Secondo il PF, l’inchiesta che lo riguarda è iniziata dopo l’arresto di dieci persone in flagranza di reato. Il sondaggio mostra che gli elettori avrebbero ricevuto tra R$ 100 e R$ 150 per votare per il consigliere.
Gli inquirenti hanno inoltre sottolineato che il politico aveva ricevuto sponsorizzazioni dal narcotraffico, anche per la corsa alla presidenza della Camera.
Il 6 ottobre il consigliere era già stato arrestato, ma è stato rilasciato dopo aver chiesto l’habeas corpus.
All’epoca, una perquisizione e un sequestro condotti dalla società identificarono la pratica di numerosi crimini elettorali, culminati con l’arresto del candidato per aver commesso reati di corruzione elettorale, riciclaggio di denaro e per avere oro nella sua residenza.
Sui social, dopo il suo insediamento, il parlamentare ha commentato la sua rielezione a presidente della Camera Legislativa: “Continuerò a fare del mio meglio per ricercare i miglioramenti di cui la nostra città ha maggiormente bisogno”.
Responsabilità
Il Pubblico Ministero di Roraima ha espresso parere positivo per la raccolta e l’utilizzo delle risorse finanziarie nella campagna elettorale del 2024 dai conti Costa, ma con riserve.
Il documento inviato nel dicembre 2024 dalla promotrice elettorale Ilaine Pagliarini sottolineava un’incongruenza nel numero “sproporzionato” di santi fatti dalla consigliera.
“Abbiamo constatato l’appalto di servizi per la realizzazione di un milione di santi, che si è rivelato sproporzionato considerando soprattutto la mancanza di assunzione di attivisti per distribuire il materiale della campagna, nonché il numero di elettori in questa capitale”, scrive il promotore.
Il Tribunale Elettorale Regionale di Roraima (TRE-RR) ha approvato i conti con le precauzioni del Ministero Pubblico e ha ordinato la restituzione di 21.450 R$ al Tesoro Nazionale. Il valore si riferirebbe al costo di 650mila santi contratti oltre il necessario.
Per quanto riguarda la dichiarazione del patrimonio personale, l’unica fatta da Genilson è stata di R$ 120.000,00 in contanti. Il portale Informativa sulle candidature e sui conti elettorali non visualizza alcuna giustificazione del valore.
UN CNN Ha contattato il consiglio comunale di Boa Vista e l’ufficio stampa del consigliere per un commento e non ha ricevuto risposta. Lo spazio resta aperto.