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Inizia così il ‘caso FP’ che colpisce il governo Ayuso: “Vi chiedo formalmente 1,4 milioni” | Notizie di Madrid



18 settembre 2023. Due centri educativi della Comunità di Madrid ricevono due burofax inviati due giorni prima. “Vi contatto seguendo precise indicazioni di chi mi manda.” [el] “Gruppo Virelec” per richiedere formalmente gli importi dovuti dalla vostra istituzione (…) che oggi ammontano a 1.460.724,80″, si legge nelle comunicazioni a cui ha avuto accesso EL PAÍS. È appena scoppiato uno scandalo che porta la Comunità di Madrid a denunciare un dirigente e due funzionari nell’aprile 2024, e la Procura a indagare sul governo di Isabel Díaz Ayuso per aver spartito più di tre milioni in contratti minori (che non possono superare i 40.000 euro , più IVA) aggiudicati a mano (principalmente al gruppo Virelec) per lavori in almeno otto centri educativi nel 2021, 2022 e 2023. “Un atto amministrativo palesemente irregolare e presumibilmente criminale”, avverte la Procura, poiché i burofax portano a scoprire che per la realizzazione di questi lavori non sono state indette le gare pubbliche obbligatorie, garantendo la libera concorrenza. È così che succede tutto.

I burofax inviati dalla rappresentanza dell’imprenditore Gabriel Navarro – che, secondo il suo racconto, si incontra a Puerta del Sol con un consigliere del presidente per risolvere la situazione – arrivano nel settembre 2023 al centro educativo della città scolastica di San Fernando, che comprende il IES Hotel Escuela e Ciudad Escolar. In queste comunicazioni si rileva che “nessuna delle e-mail inviate dal gruppo che rappresento è stata presa in considerazione”. [Virelec] al fine di raggiungere un accordo che includa un calendario di pagamenti. Che per questo motivo, “prima dell’avvio delle azioni giurisdizionali alle quali vi è posto per legge”, viene reclamato in questo modo l’importo dovuto, che continuerà a essere ribadito, dopo cinque giorni lavorativi, al direttore generale istruzione secondaria, formazione professionale e regime speciale e, se questo contatto non è fruttuoso, al direttore dell’area territoriale della capitale di Madrid e al direttore generale della gestione economica.

Il caso FP è appena esploso. Da allora ha ricoperto incarichi chiave nel PP di Madrid: Enrique Ossorio, oggi presidente dell’Assemblea, poi ministro dell’Istruzione, e Rocío Albert, oggi ministro dell’Economia, delle Finanze e del Lavoro, e poi viceministro. E i suoi bordi sono molteplici.

Uno: nell’aprile 2024, l’esecutivo regionale segnala alla Procura regionale un possibile caso di corruzione che presumibilmente colpisce Alfonso Mateos, che fino a febbraio di quell’anno era vicedirettore generale dei Centri di formazione professionale, e altri due funzionari.

Due: da parte sua, la rappresentanza legale del datore di lavoro avvia un procedimento amministrativo reclamando importi non pagati per il lavoro svolto.

Tre: sporge anche denuncia per danni contro l’amministrazione, ritenendo che parte dei lavori da lui consegnati siano stati danneggiati, presumibilmente di proposito. Per questo, prevedibilmente, finirà per chiedere un risarcimento.

E quattro: un giudice vede “una possibile infrazione penale” nella presunta suddivisione delle fatture per riformare i centri FP, dopo le denunce di Podemos e PSOE per prevaricazione amministrativa nella loro costruzione, a cui Más Madrid porta 342 davanti alla Procura contratti minori dell’Ayuso Governo che ritiene sospetto di essersi fatto tagliare per eludere i controlli ed evitare le gare pubbliche.

Traffico di influenze

“Senza osservare le formalità legali in materia di appalti pubblici, o meglio prescindendole del tutto, sono state realizzate opere rilevanti nei centri educativi pubblici, consentendone anche l’esecuzione occulta, camuffata da pagamenti rateali differenziati che ne impedirebbero a priori la visibilità dell’entità. “e retroscena delle azioni”, si legge nel rapporto delle indagini preprocedurali della Procura datato ottobre. “In questa azione irregolare, il denaro proviene dalle voci di bilancio previste per le spese straordinarie dei centri (non per i lavori), utilizzando in questa azione irregolare i conti dei centri educativi come intermediari o conti ponte”, si aggiunge. “I lavori, a quanto pare, sarebbero stati eseguiti, per ora, senza alcun danno per l’Amministrazione, in linea di principio e secondo le prime informazioni”, si sottolinea. “Ma le norme sui contratti del settore pubblico e i principi che le ispiravano sono state chiaramente aggirate, a vantaggio di un certo ambiente”.

Durante l’inchiesta, Mateos, ex vicedirettore generale dei Centri comunitari di formazione professionale, ha ammesso come testimone di conoscere l’imprenditore che dirige il gruppo Virelec da prima che diventasse un alto funzionario. Quando Mateos era segretario dell’istituto Virgen de la Paloma, li presentò a un insegnante. Il rapporto venne poi mantenuto “per motivi personali” che prevedevano incontri e telefonate. Ma Mateos ha sostenuto nella sua dichiarazione di non aver “mai” ordinato ai direttori dei centri riformati di effettuare pagamenti a favore del gruppo Virelec.

“Sembra esserci un legame personale”, concludono i ricercatori. Questi, quindi, alimentano la tesi secondo cui presumibilmente sarebbero potuti esserci regali o regalie per l’imprenditore per realizzare tali contratti.

“Non è così. Non c’è nessun traffico d’influenza», dice una fonte che conosce la strategia dell’uomo d’affari. “La spesa per questi lavori è stata maggiore delle entrate”, aggiunge. “Con questo ha perso dei soldi, e quello che è chiaro è che se hai qualcosa da nascondere, non lo denunci, come ha fatto lui”, continua questo interlocutore, il quale afferma che il sistema di costruzione tramite appalti minori era diffuso in della regione, e non era ad uso esclusivo della compagnia: “Ci sono 250 Gabrieles [en referencia al empresario de Virelec]”.



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