Il governo Lula (P.T) ha licenziato questo venerdì (20) l’agente di La cosa (Agenzia di intelligence brasiliana) Thiago Gomes Quinália, indagato dal PF (Polizia federale) nell’inchiesta che indaga sulle azioni clandestine dell’agenzia durante il governo Jair Bolsonaro (PL).
Il licenziamento di Quinália per aver abbandonato il suo incarico è stato pubblicato questo venerdì nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione. A firmarlo è il ministro Rui Costa, della Casa Civile, dipartimento che ospita Abin dal marzo 2023.
Quando contattata, Abin ha detto che non avrebbe parlato. IL Foglio non è ancora riuscito a prendere contatto con la difesa di Quinália.
Lo era oggetto di perquisizione e sequestro nel gennaio 2024 nell’ambito dell’operazione Close Surveillanceche ha preso di mira anche il consigliere Carlos Bolsonaro (PL), uno dei figli dell’ex presidente. Tuttavia, gli investigatori del PF non sono stati in grado di eseguire il mandato perché si trovava fuori dal paese.
L’agente era stato nominato, nel 2022, come assistente addetto in Francia: la posizione è una sorta di rappresentante Abin in un paese straniero. La partenza di Quinália è stata autorizzata dalla direzione dell’agenzia, cosa che ha infastidito gli investigatori del caso.
Venuta a conoscenza dell’ordinanza emessa dal STF (Corte Suprema Federale) contro Quinália, la direzione di Abin, sotto il comando del delegato Luiz Fernando Corrêa, ha ordinato il ritorno immediato dell’agente. Ma non ha rispettato l’ordine.
Il dipartimento affari interni dell’agenzia ha aperto un procedimento disciplinare amministrativo. Quinália ha risposto alle domande della commissione via e-mail e ha affermato la persecuzione e il timore di essere arrestato, secondo i rapporti ottenuti da Foglio.
Le indagini indicano che Quinália faceva parte di un nucleo del cosiddetto “Abin parallelo” che cercava di collegare le autorità pubbliche, compresi ministri e parlamentari della STF, al PCC (Primo Comando della Capitale).
Di recente, il ministro Alessandro de Moraesrelatore presso l’STF, ha autorizzato la condivisione delle prove dell’inchiesta complotto del colpo di stato con il caso Abin.
Il PF ha sottolineato, nell’art relazione finale in cui ha incriminato Bolsonaro e altri alleati per un presunto piano di colpo di stato, il rapporto con il “Abin parallelo“.
Le indagini sulle operazioni clandestine dell’agenzia indicano che i membri hanno cercato di trovare collegamenti che collegassero i ministri della Corte Suprema a persone che erano oggetto di altre indagini per irregolarità. Si indaga anche sul monitoraggio illegale delle autorità pubbliche, tramite l’utilizzo di sistemi di agenzia, come FirstMille, e sulla produzione di fake news.
Dall’indagine del PF emerge che la struttura sarebbe stata utilizzata proteggere i figli dell’ex presidenteattaccando la credibilità del sistema elettorale, producendo disinformazione e spiando illegalmente autorità, come ministri e senatori della STF.
Secondo il PF, il consigliere Carlos Bolsonaro faceva parte del nucleo politico del “parallelo Abin” e beneficiava di informazioni riservate dall’agenzia, comandata dall’attuale deputato federale Alessandro Ramagem (PL-RJ), alleato della famiglia Bolsonaro.
La quarta fase dell’operazione, avviata nel luglio 2024, ha dimostrato che il gruppo pubblicava informazioni false sui social media e taggava Carlos. Colpendo soprattutto il senatore Alessandro Vieira (MDB-RS).
Secondo gli investigatori, Vieira è diventato un bersaglio dopo aver chiesto di violare il segreto fiscale, bancario e telematico del consigliere comunale di Rio de Janeiro nel CPI del Covid.