Il presidente argentino Javier Milei, che completerà il suo anno di mandato il 10 dicembre, ha condotto uno degli esperimenti più radicali e straordinari di liberalismo economico dai tempi di Margaret Thatcher. La dichiarazione è della rivista The Economist, di cui il leader è in copertina questa settimana.
La pubblicazione descrive in dettaglio l’impatto delle misure attuate da Milei, che ha promesso di “stroncare sul nascere” lo stato gonfio e inefficiente dell’Argentina.
Milei ha assunto la presidenza con un programma di austerità, profondi tagli alla spesa pubblica e deregolamentazione economica. Da allora, il suo governo ha ridotto della metà il numero dei ministeri, tagliato la spesa pubblica di quasi un terzo in termini reali e ottenuto un surplus di bilancio. L’inflazione mensile è scesa dal 13% al 3% e la fiducia degli investitori è aumentata, con i primi segnali di ripresa economica che cominciano ad apparire.
Tuttavia, il costo sociale della loro agenda è elevato. La povertà è aumentata dal 40% al 53% nell’ultimo anno e le riforme devono affrontare una crescente resistenza politica e sociale. Tra i rischi futuri figura la possibilità di una crisi valutaria con la rimozione dei controlli sui capitali e la svalutazione del peso argentino, che potrebbe riaccendere l’inflazione.
Nonostante le critiche e le sfide, The Economist sottolinea la coerenza ideologica di Milei. Secondo la rivista, a differenza dei leader populisti, egli mantiene un impegno a favore del libero mercato, della disciplina fiscale e dell’apertura commerciale, anche di fronte alle pressioni politiche e sociali. Le sue politiche, sostiene la pubblicazione, rappresentano un coraggioso tentativo di affrontare il debito e l’espansione dello Stato – problemi che non si limitano all’Argentina, ma colpiscono anche economie come Stati Uniti, Francia, Cina e India.
Sebbene il futuro dell’“esperimento Milei” sia incerto, The Economist afferma che le sue riforme sono un caso di studio per il mondo, soprattutto in tempi di governi sempre più indebitati, e che il coraggio e la coerenza delle sue politiche contrastano con la visione opportunista del populismo di altri paesi. leader globali, portando lezioni che vanno oltre i confini dell’Argentina.
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