Site icon La terrazza Mongardino

In contraddizione, PF afferma che Filipe Martins ha forgiato l’abbandono del paese


Dopo aver mantenuto l’ex consigliere di Jair Bolsonaro, Filippo Martinsdetenuto preventivamente per sei mesi con la motivazione che aveva lasciato il Paese a bordo di un aereo ufficiale senza passare i controlli di immigrazione, la Polizia Federale (PF) ha cambiato la sua versione.

Secondo il rapporto della corporazione sul presunto tentativo di colpo di stato dopo le elezioni del 2022, invece di essere fuggito, come inizialmente affermato nel documento che ha portato all’arresto del ragazzo, Martins avrebbe infatti forgiato “una possibile uscita dal Brasile” (immagine sotto). L’obiettivo sarebbe quello di “ostacolare la sua eventuale localizzazione e la conseguente applicazione della legge penale”.

Tuttavia, dall’inizio dell’indagine, la difesa ha presentato la prova che Filipe era rimasto in Brasile e che si trovava a Ponta Grossa, nel Paraná, dove è stato addirittura arrestato l’8 febbraio di quest’anno per ordine del ministro Alexandre de Moraes.

Secondo la difesa, il PF, infatti, si contraddice alternando la tesi secondo cui Filipe avrebbe lasciato il Paese clandestinamente e la nuova accusa di aver “simulato queste registrazioni” per indurre le autorità a credere in una fuga irreale.

“Una simile inversione rasenta il surrealismo e attesta l’assoluta assenza di rigore investigativo”, affermano i legali dell’ex consigliere, sottolineando che, in questo modo, “lo stesso PF ammette di aver agito con negligenza nel decretare l’arresto di Filipe sulla base di informazioni false e senza porre la minima diligenza necessaria”. La difesa ha già sottolineato illegalità e abusi in carcere.

PF avrebbe dovuto controllare le immagini dell’aeroporto, dice l’esperto

Sui suoi social network, l’ex procuratore di Lava-Jato, Deltan Dallagnol, analizza la situazione e segnala questioni nel caso Martins che metterebbero in discussione la qualità generale delle indagini, con difetti e contraddizioni “evidenti”.

Uno dei punti discutibili, secondo lui, è il fatto che il PF non ha verificato “se Filipe, effettivamente, abbia lasciato il Paese sulla base delle immagini della sicurezza aeroportuale”. Questa verifica dovrebbe essere una delle prime azioni svolte dalla società, che ha il compito di controllare l’ingresso e l’uscita delle persone dal Brasile.

Le immagini sono state richieste da Moraes solo nel marzo 2024, dopo che la difesa ha presentato le prove che Martins era rimasto in Brasile e la Procura Generale (PGR) ha sottolineato che le prove citate dal PF erano fragili. L’amministrazione dell’aeroporto di Brasilia ha poi riferito di non avere più il filmato dell’imbarco, poiché sarebbe stato cancellato 30 giorni dopo la registrazione.

Quali erano gli argomenti a sostegno dell’arresto di Martins?

Secondo il PF, la “fuga” di Martins si basava sul fatto che il suo nome era stato ritrovato su una lista passeggeri del computer di Mauro Cid, un documento modificabile e non ufficiale. La società ha inoltre affermato che esiste una registrazione dell’ingresso dell’ex consulente negli Stati Uniti il ​​30 dicembre 2022 attraverso la città di Orlando (Florida).

La difesa di Martins definisce questo documento “fraudolento” e afferma che il caso è oggetto di indagine negli Stati Uniti d’America per ritenere responsabili gli agenti che hanno partecipato alla “persecuzione” dell’ex consigliere. Il ragazzo è rimasto in carcere per sei mesi, senza una denuncia da parte della Procura della Repubblica (MP), e gli esperti legali hanno sottolineato che la sua richiesta di arresto era infondata.

Inoltre, gli avvocati ritengono che “il Procuratore Generale della Repubblica agirà con il rigore tecnico e l’imparzialità che la sua posizione richiede, riconoscendo l’inconsistenza delle accuse e promuovendo l’immediata presentazione delle denunce contro Filipe Martins”.



source

Exit mobile version