Su 100 bambini adottati in Brasile, circa nove hanno il processo annullato. Un’indagine del Sistema Nazionale di Adozione e Accoglienza del CNJ, Consiglio Nazionale di Giustizia, conta 24.673 bambini e giovani adottati nel Paese negli ultimi cinque anni. Di questi, l’8,9% è stato restituito ai centri di accoglienza, che corrisponde a 2.198 bambini e adolescenti.
I rimpatri sono più frequenti nella fase di custodia cautelare: 1.665 casi. La CNJ sostiene che il ritiro può essere motivato da diversi fattori, come l’età dell’adottato, con particolare attenzione agli adolescenti fino a 15 anni, problemi comportamentali, uso di farmaci, diagnosi di disabilità o altri problemi di salute, come la mancanza di preparazione delle famiglie.
Peccato per chi rinuncia ai propri figli in cambio di denaro
La Commissione Previdenza, Assistenza Sociale, Infanzia, Adolescenza e Famiglia della Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge 2893/22, che inasprisce la pena per chi promette o, di fatto, consegna ad altri il proprio figlio in cambio di compenso o ricompensa.
La proposta modifica lo Statuto dell’infanzia e dell’adolescenza (ECA), che prevede l’attuale pena detentiva da 1 a 4 anni e una multa, aumentata a 4-10 anni e una multa.
Il deputato David Soares (União-SP), autore del progetto, sostiene che, se i genitori non vogliono crescere ed educare i propri figli, devono seguire la legislazione e le regole in vigore nel paese, in particolare l’istituto di adozione.
“È importante notare che i bambini e gli adolescenti sono soggetti di diritto e non semplicemente “oggetti” del controllo dei loro genitori. Non è lecito, in nessun caso, che i bambini vengano ceduti a terzi a titolo oneroso”, ha spiegato il parlamentare.
La stessa pena si applica a chi propone o paga l’adozione.
Il deputato Chris Tonietto (PL-RJ), relatore della proposta, si è detto favorevole al cambiamento. Secondo lei, “la società brasiliana ha visto un aumento significativo del numero di crimini che comportano la promessa o l’effettiva consegna di un bambino o di una tutela a terzi, contro pagamento o ricompensa”.
“Concludiamo che lo scenario attuale giustifica davvero l’intervento del diritto penale sulle condotte illecite, con l’inasprimento delle pene previste per il reato”, ha dichiarato.
Il progetto sarà analizzato dalla Commissione Costituzione, Giustizia e Cittadinanza (CCJ) e entrerà in vigore solo se approvato dalla Camera e dal Senato federale.