Il Tribunale federale ha stabilito questo mercoledì (27) l’annullamento del contratto firmato nel 2021 tra il Incra (Istituto Nazionale di Colonizzazione e Riforma Agraria) e Belo Sun Mineração sulla concessione di un’area originariamente destinata a riforma agraria, ma che verrebbe utilizzato da compagnia mineraria per l’estrazione in A.
L’azione civile pubblica è stata intentata nel 2022 dalla DPU (Difensore pubblico dell’Unione) e dalla Difesa Pubblica dello Stato del Pará Gli organi sostenevano che l’area era destinata alla politica di riforma agraria e che la concessione in uso all’impresa mineraria era irregolare, non essendoci stata alcuna disaffezione. [mudança de destinação da área] ambito formale.
Inoltre, hanno affermato che il contratto violerebbe i diritti delle comunità stanziali, sulla base delle notizie secondo cui la compagnia mineraria stava limitando il movimento e l’accesso di terzi.
Belo Sun, a sua volta, ha difeso la validità del contratto firmato e ha affermato che esso è stato stipulato sulla base di un parere legale predisposto dalla stessa Incra, che riconosceva la possibilità di utilizzo dell’area.
L’Istituto ha inoltre difeso la validità del contratto “sostenendo il verificarsi di una tacita disaffezione nei confronti dell’area, poiché questa non sarebbe più occupata dai beneficiari della riforma agraria”, secondo la decisione del tribunale.
Ha inoltre sostenuto che l’impresa “porterebbe benefici all’interesse pubblico, raggiungendo la compatibilità degli interessi pubblici coinvolti, e che il ruolo di Incra è quello di garantire che l’impatto sulla politica nazionale di riforma agraria sia il più piccolo possibile e adeguatamente compensato”.
Nella decisione, il giudice Leonardo Araujo de Miranda Fernandes ha affermato che, affinché l’area possa essere destinata ad altro uso, sarebbe necessario che fosse intervenuto un atto normativo formale, cosa che non c’è stata, rendendo nullo il contratto. Di conseguenza, l’area continua ad essere utilizzata per la politica di riforma agraria.
“La sua disaffezione richiederebbe un atto normativo formale della stessa natura, che non si è verificato, rendendo impraticabile l’utilizzo di quest’area per scopi diversi da quelli originariamente previsti.”
La sentenza stabilisce inoltre che i coloni siano informati di tutte le fasi del progetto e abbiano accesso a un canale di dialogo – insieme all’Incra e alla compagnia mineraria – per presentare proposte e suggerimenti sulle misure di riparazione più adeguate, “con l’obiettivo di preservare il patrimonio agrario ordine pubblico”.
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