Il subacqueo muore dopo essersi ammalato mentre si immergeva a 40 metri di profondità
La Polizia Civile sta indagando sulla morte accidentale di un subacqueo professionista di 36 anni dopo essersi sentito male durante un’immersione nel sud di Bahia. Secondo le prime informazioni avrebbe sofferto di malattia da decompressione.
Robson Augusto da Silva Costa si stava immergendo a una profondità di 40 metri, a circa 60 chilometri al largo di Porto Seguro, quando ha avvertito fastidio durante l’intervento.
Il caso è stato registrato dalla Stazione di Polizia Territoriale di Santa Cruz Cabrália, nella stessa regione. Secondo la polizia, l’equipaggio di una nave ha cercato di rianimarlo, ma Robson non ha opposto resistenza. La stazione di polizia di Santa Cruz Cabrália ha rilasciato la guida dell’autopsia e continua a indagare sulle circostanze di quanto accaduto.
Cos’è la malattia da decompressione
La malattia si verifica quando nel sangue si formano bolle di gas, come l’azoto, a causa dell’alta pressione durante le immersioni profonde.
Durante l’immersione i gas inerti provenienti dalle bombole si dissolvono nei tessuti del corpo e maggiore è la profondità e il tempo di immersione maggiore sarà la quantità di gas assorbiti. La risalita in superficie deve essere controllata per evitare complicazioni, come la formazione di queste bolle. Se non trattata, la malattia può essere fatale.
Il trattamento viene effettuato con l’ausilio di una camera iperbarica, dove il paziente respira ossigeno puro per eliminare i gas e far regredire i sintomi.