Site icon La terrazza Mongardino

Il Senato chiede a Dino di rilasciare emendamenti in commissione – 30/12/2024 – Potere


O Senato inviato questo lunedì (30) al STF (Corte Suprema Federale) nella quale riconosce che gli emendamenti parlamentari della commissione non sono stati approvati dagli organi tematici della Camera, ma chiede comunque lo sblocco degli importi previo impegno a votare a febbraio, dopo la pausa del Congresso.

Gli emendamenti – risorse miliardarie del Bilancio dell’Unione con destinazione definita da deputati e senatori federali – sono oggetto di recente scontro tra magistratura e legislatura dopo la decisione di bloccarne l’esecuzione Flavio Dino.

Il ministro della STF ha concentrato la sua decisione sui cosiddetti emendamenti delle commissioni, i cui ricorsi dovrebbero in teoria essere decisi dai parlamentari che compongono gli organi tematici della Camera e del Senato (commissioni Istruzione, Salute, Costituzione e Giustizia, tra le altre).

“Se Vostra Eccellenza lo ritiene applicabile alla procedura attuale [o Orçamento de 2024]si chiede che vengano autorizzati impegni di bilancio, condizionando il conseguente pagamento
approvazione delle individualizzazioni da parte delle commissioni, subito dopo la pausa parlamentare”, si legge in un testo firmato dalla Direzione giuridica del Senato.

Dino aveva preteso una risposta dal Senato dopo aver bloccato le risorse per gli emendamenti, così come aveva fatto con la Camera. Il caso dei deputati è simile: anche gli emendamenti non sono stati approvati dalle commissioni e la distribuzione è stata approvata dai leader dei partiti.

“Ogni leader di partito era responsabile di formalizzare l’individuazione degli emendamenti di interesse proprio o dei propri leader, in via esclusiva”, si legge nella lettera del Senato.

Questo lunedì, l’AGU (Procura Generale dell’Unione) ha adottato un’interpretazione più restrittiva della decisione di Dino e ha dato mandato a tutti i ministeri di non dare seguito agli impegni derivanti dagli emendamenti della commissione.

Il ministro della STF, adducendo la certezza del diritto, aveva autorizzato l’esecuzione di alcuni di essi, anche se, a suo avviso, persistevano il mancato rispetto delle leggi e la mancanza di trasparenza.

L’incertezza sull’attuazione degli emendamenti della Commissione, che ammontano a quasi 5 miliardi di real, ha generato una reazione dei parlamentari che ha portato ad un tentativo di accordo tra governo, STF e Congresso, in uno scenario ancora indefinito.

Gli emendamenti parlamentari rappresentano oggi il principale meccanismo d’azione di deputati e senatori e ne sono stati anche l’obiettivo numerosi sospetti di corruzione.

Dietro le quinte, i leader del partito affermano che esiste un’azione coordinata tra Dino, che era ministro di Lula, e il governo per ridurre in modo aggressivo il peso degli emendamenti parlamentari nel bilancio federale. Il ministro della STF ha anche ordinato un’indagine da parte della polizia federale.

Il Congresso è in pausa e riprenderà a lavorare solo a febbraio, quando potrebbero verificarsi ritorsioni con voti di interesse per il governo.



source

Exit mobile version