La Commissione Costituzione e Giustizia del Senato (CCJ) ha approvato mercoledì (18) il disegno di legge PL 853/24, che vieta la progressione del regime di pena in caso di crimini gravi e atroci, come lo stupro e il rapimento. Essendo attualmente all’esame delle commissioni, il testo passa ora all’analisi della Camera dei Deputati, a meno che non ci sia un appello da votare in plenaria al Senato.
La proposta è stata firmata dal senatore Flávio Arns (PSB-PR) e ha avuto il parere favorevole del senatore Marcos Rogério (PL-RO).
Il progetto prevede che le pene previste per alcuni dei reati qualificati come odiosi siano interamente scontate in regime chiuso, senza possibilità di passaggio dal regime al regime semiaperto o aperto.
Tra i reati previsti dal progetto figurano:
- stupro;
- epidemia con conseguente morte;
- promuovere la prostituzione o lo sfruttamento sessuale di bambini, adolescenti o persone vulnerabili;
- rapimento di minore;
- reati legati alla pornografia minorile;
- tratta di bambini o adolescenti;
- genocidio;
- induzione o assistenza, via internet, al suicidio o all’autolesionismo;
- Leadership di un’organizzazione criminale;
Nel giustificare il progetto, Flávio Arns chiarisce che mira a vietare a stupratori, pedofili, serial killer, trafficanti di esseri umani e altri criminali altamente pericolosi di potersi “divertire”. Per lui, la progressione alimenta la recidiva.
“[A] La progressione del regime pone fine all’efficacia preventiva della pena, eliminandone l’effetto deterrente. I condannati recidivi sanno già in anticipo che non rimarranno in carcere per tutta la durata della pena, quindi non si sentono inibiti dal commettere nuovi reati”, sostiene il senatore.
Malversazione qualificata
Mercoledì (18) la CCJ ha inoltre approvato il progetto che prevede sanzioni più severe per i dipendenti pubblici che sottraggono fondi alla sanità, all’istruzione e alla previdenza sociale.
Il progetto modifica il codice penale per qualificare il reato di appropriazione indebita qualificata, determinando per il reato una pena detentiva da 4 a 16 anni e una multa. Il testo prevede la stessa pena anche nel caso di un reato di responsabilità, quando commesso dai sindaci dei comuni. *Con informazioni dell’Agência Senado