Il Senato approva il progetto che aumenta fino a dieci anni l’interdizione dei tifosi violenti dagli stadi
Se non ci sarà appello per la votazione in Aula, il testo passerà direttamente alla Camera dei Deputati; la sanzione può essere cumulabile con pene detentive, che attualmente vanno da uno a due anni
La Commissione Costituzione e Giustizia (CCJ) del Senato ha approvato questo mercoledì (27) un disegno di legge che estende il periodo di divieto per tifosi coinvolti in atti di violenza o rivolte in occasione di eventi sportivi. Attualmente la pena massima è di tre anni. Il testo andrà direttamente all’analisi della Camera dei Deputati se non ci sarà appello per il voto in plenaria del Senato. La proposta modifica l’ Statuto della difesa del tifoso e stabilisce il divieto di accesso agli stadi e ad altri impianti sportivi per le persone condannate per aver promosso rivolte, incitato alla violenza o invasione di aree riservate. La pena copre anche i reati commessi nel raggio di cinque chilometri dallo stadio o nel tragitto da e per eventi sportivi.
Inoltre, il progetto prevede che il divieto possa essere cumulabile con pene detentive, che attualmente vanno da uno a due anni. I criteri per l’applicazione delle sanzioni, quali precedenti penali e gravità dei fatti, saranno definiti dalla Magistratura. La proposta prevede inoltre che i dati di registrazione e le foto dei tifosi condannati siano inclusi nei sistemi di monitoraggio, facilitando il controllo degli accessi alle arene sportive. L’obiettivo è rafforzare la sicurezza negli stadi e prevenire il mancato rispetto delle sanzioni.
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L’approvazione arriva in uno scenario segnato da recenti incidenti, come l’imboscata dei tifosi del Palmeiras contro i tifosi del Cruzeiro, sull’autostrada Fernão Dias, in ottobre. L’attacco ha provocato la morte del tifoso José Victor Miranda e ha lasciato 17 feriti. Secondo un sondaggio dell’Osservatorio Sociale del Calcio, legato all’UERJ, nel 2023 sono stati registrati 138 casi di violenza nel calcio brasiliano. Rio de Janeiro è in testa, con il 27,5% degli incidenti, seguita da San Paolo (14%).
Pubblicato da Felipe Dantas
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale