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Il Seimas tende ad approvare il pacchetto di emendamenti al Codice del lavoro: aumentano le multe per la violenza sul lavoro, si ampliano i criteri per il calcolo dell’MMA

Il pacchetto di leggi elaborato dal Ministero della Sicurezza sociale e del Lavoro (SADM) è stato sostenuto da tutti i 49 deputati che hanno votato martedì.

Si prevede che il testo torni all’aula plenaria del Seimas per un’altra votazione.

Il testo propone che i lavoratori licenziati dopo il fallimento della loro azienda o la liquidazione del loro datore di lavoro ricevano un’indennità di occupazione a lungo termine e che i datori di lavoro che non hanno la possibilità di ridurre l’orario di lavoro di un’ora prima di un giorno festivo compensino questo tempo come lavoro straordinario.

I requisiti per i contratti collettivi delle organizzazioni che desiderano aderire al Consiglio tripartito sono stati ampliati per includere un maggior numero di lavoratori.

Attualmente, circa il 22,5% della forza lavoro è coperto da contratti collettivi, mentre entro il 2030 si dovrà raggiungere almeno il 30%.

Modifiche ai criteri dell’MMA, requisiti più severi per le aziende

I nuovi cambiamenti significano che un datore di lavoro che ricorre alla violenza e alle molestie potrebbe essere multato per un importo compreso tra 500 e 1.400 euro.

Si propone inoltre di accelerare il processo di cambio del manager di un’azienda: invece di un giorno, il contratto di lavoro del nuovo manager potrebbe essere notificato a Sodra un’ora prima dell’inizio previsto del lavoro.

Secondo la valutazione del Ministero, in linea con la direttiva dell’Unione Europea (UE), il Codice del Lavoro dovrebbe stabilire l’MMA tenendo conto del potere d’acquisto in termini di costo della vita, del livello generale e della distribuzione dei salari, della velocità di crescita dei salari e dei livelli e delle variazioni a lungo termine della produttività del lavoro.

Il Consiglio tripartito raccomanda di modificare la formula del salario minimo. Tuttavia, le parti sociali, che la scorsa settimana hanno discusso di possibili criteri più ampi in questo formato, non hanno ancora concordato una posizione comune.

Gli emendamenti prevedono anche che l’Ispettorato statale del lavoro (SLI) possa rimuovere un’azienda dall’elenco delle società di lavoro temporaneo se ha più di una multa per lavoro nero.

Tuttavia, fino ad oggi, si dice che le aziende abbiano potuto abusare dell’elenco perché le aziende rimosse dall’elenco potevano chiedere di essere aggiunte all’elenco ed essere reinserite subito.

Si propone quindi di limitare il diritto delle società cancellate dall’elenco di ripresentare domanda introducendo un periodo transitorio di almeno sei mesi.

A titolo di esempio, il Ministero fa riferimento ai dati del dicembre 2023, quando 18 società di lavoro temporaneo sono state cancellate dall’elenco dall’INS, mentre 9 società si sono immediatamente ricandidate.

Il pacchetto di proposte è stato approvato dalla Commissione per gli Affari Sociali e il Lavoro (CSL).

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