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Il ritiro delle truppe statunitensi dall’Iraq è previsto per il 2025, riferisce la Reuters.

Gli Stati Uniti e l’Iraq hanno concordato un piano per il ritiro delle forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti ancora presenti in Iraq. Lo ha riferito venerdì la Reuters, citando diverse fonti informate, tra cui cinque funzionari statunitensi, due funzionari di altri Paesi della coalizione e tre funzionari iracheni.

Secondo il piano, che è stato ampiamente concordato ma richiede l’approvazione finale dei governi di entrambi i Paesi, centinaia di truppe lasceranno l’Iraq entro il settembre 2025 e il resto entro la fine del 2026.

“Abbiamo un accordo, l’unica domanda è quando lo annunceremo”, ha dichiarato un alto funzionario statunitense.

Washington e Baghdad stanno anche cercando di raggiungere un accordo che consenta ad alcune truppe statunitensi di rimanere in Iraq oltre il 2026.

Secondo l’accordo, tutte le truppe della coalizione dovrebbero lasciare la base aerea di Ajn al-Asad, nell’Iraq occidentale, entro settembre 2025 e ridurre significativamente la loro presenza a Baghdad. Dovrebbero rimanere ad Arbil, nella regione semi-autonoma del Kurdistan settentrionale, per circa un altro anno, per sostenere le operazioni in corso contro l’IS in Siria.

L’annuncio ufficiale dell’accordo doveva avvenire diverse settimane fa, ma è stato rinviato a causa dell’escalation del conflitto nella Striscia di Gaza e della risoluzione di alcuni dettagli ancora in sospeso.

Le truppe statunitensi hanno invaso l’Iraq nel 2003 in seguito alle notizie sulla presenza di armi nucleari, chimiche e biologiche, che i funzionari statunitensi e britannici hanno descritto come una minaccia imminente e intollerabile alla pace mondiale. Il rovesciamento del dittatore Saddam Hussein è stato seguito da anni di conflitti tra gruppi etnici e religiosi in Iraq. Gli Stati Uniti si sono ritirati dal Paese nel 2011, ma sono tornati tre anni dopo alla testa di una coalizione militare internazionale che combatte il cosiddetto Stato Islamico (IS), che nel frattempo aveva acquisito una notevole influenza nella regione.

Il governo iracheno considera l’IS sconfitto e le operazioni della coalizione terminate. L’IS controllava circa un terzo dell’Iraq e della Siria. È stato dichiarato sconfitto in Iraq alla fine del 2017 e in Siria nel 2019.

Anche altri Paesi come Germania, Francia, Spagna e Italia fanno parte della coalizione per combattere l’IS.

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Luca

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