Il Real travolge per inerzia il Salisburgo | Calcio | Sport
La nuova Champions regala anche serate in cui anche a questo Real Madrid dubbioso e intermittente basta lasciarsi andare per sopraffare la rivale. Contro il Salisburgo ha chiarito la piccola incognita della classifica: sarà almeno agli scomodi sedicesimi supplementari. Hanno battuto quasi subito una squadra tenerissima, sprecando l’occasione per aumentare l’equilibrio gol, che finirà per definire le posizioni finali e la composizione dei cross.
5
Thibaut Courtois, Federico Valverde, Raúl Asencio, Antonio Rüdiger (Jacobo Ramón, min. 77), Ferland Mendy, Jude Bellingham (David Alaba, min. 63), Luka Modric, Dani Ceballos (Arda Güler, min. 63), Vinícius Júnior, Rodrygo (Brahim Díaz, min. 71) y Kylian Mbappé (Endrick, min. 71)
1
Janis Blaswich, Hendry Blank, Aleksa Terzic, Amar Dedic, Samson Baidoo, Oscar Gloukh (Lucas Gourna-Douath, min. 81), Moussa Yeo (Mamady Diambou, min. 62), Nicolás Capaldo (Takumu Kawamura, min. 81), Mads Bidstrup, Dorgeles Nene (Kamil Piatkowski, min. 62) e Adam Daghim (Petar Ratkov, min. 87)
Obiettivi
1-0 minuti 22: Rodrygo. 2-0 minuti. 33: Rodrygo. 3-0 minuti. 47: Kylian Mbappé. 4-0 minuti. 54: Vinicio Junior. 5-0 minuti. 76: Vinicio Junior. 5-1 minuto. 84: Mads Bidstrup
Arbitro Glenn Nyberg
cartellini gialli
Vinicio Junior (min. 41)
Almeno ha avuto la sua prima prestazione completamente tranquilla del percorso, risolta con scintille di puro talento. Forse per stanchezza, pigrizia, noia, o per una certa impressione di superiorità; o forse per tutto un po’, usciva a giocare camminando, tra la calma, la spensieratezza e la certezza che bastasse. Per cos’altro? Ha ricevuto la collezione di talenti multiculturali e molto giovani di Salisburgo. La squadra austriaca è la prima fucina della catena produttiva di calciatori del gruppo Red Bull, ai cui vertici ha appena esordito Jürgen Klopp. E non sta attraversando il suo momento più confortevole, quinto in Austria, senza gareggiare per un mese nel calendario locale. Sono anche una delle squadre più fragili di questo campionato, in cui hanno subito una media di tre gol a partita. Così Real, ancora immerso nelle sue domande esistenziali, uscì a contemplare.
In quel regime lassista, il Salisburgo ha giocato con una certa intenzione, mettendo insieme passaggi per la squadra difesa da Valverde su sanzione di Lucas. Gli austriaci, che per la prima volta avevano in panchina Thomas Letsch, hanno assaggiato il primo pallone, hanno esplorato l’area di Courtois e hanno provato un paio di tiri. Uno dei contropiedi di Gloukh sfiora il palo. L’israeliano approfitta di quei primi minuti di letargo locale per intrecciarsi con Bidstrup, Terzic e Daghim. Ma la frequenza cardiaca del Real non è nemmeno aumentata. Come annunciato nella serata, Ancelotti non era uscito nemmeno con un centrocampista capace di spazzare l’area. Ha lasciato Tchouameni in panchina e Ceballos e Modric sembravano bastare. E se.
A causa di così tanti passi indietro, ciò causò l’apertura di una grande tenuta dall’altra parte. Mbappé ha tentato una corsa, ha lanciato Vinicius e il brasiliano ha crossato un passaggio da sinistra a destra, nell’ingresso di Bellingham e Rodrygo, che hanno mandato in rete. Minuti di silenzio apatico, un lampo e un gol. Non avevano bisogno di altro. Oppure sì: magari più gol in una serata favorevole.
Salisburgo gradualmente svanì dopo la breve esplorazione iniziale. L’aumento dei giri del Madrid non è stata la causa ma piuttosto una conseguenza quasi inevitabile. Bellingham difficilmente capisce le tregue e stava cominciando a mostrare passo e inganno. È uno stupore permanente. La sua spinta agitava un po’ quelli sopra. Lancia un muro di tacco a Rodrygo e il brasiliano colpisce il secondo da sinistra.
I leggeri aumenti di giri del Real hanno messo in luce sempre più i limiti del Salisburgo, con momenti di grande tenerezza, anche da parte del suo portiere, il più anziano, a 33 anni. Mbappé lo ha pressato, gli ha rubato e ha segnato il terzo.
Vinicius ha trascorso gran parte della notte perso nel suo deserto, rimproverato anche quando l’arbitro ha capito che aveva finto un rigore. Qualche timido fischio è arrivato dopo un passaggio sbagliato, ma lui ha subito collegato due dribbling, è entrato in area e ha segnato. Contro il Salisburgo i gol non erano frutti da scalare, bastava raccoglierli. Una buona serata per continuare a concedere minuti a David Alaba, questa volta quasi mezz’ora contro i suoi connazionali. Il contesto era sicuro, anche troppo sicuro per poter verificare il punto del suo recupero.
Il tratto finale è servito anche a ricordarci la voracità di Endrick, che approfitta di ogni varco per tirare. E vedere Asencio per un po’ terzino destro, anche in area. E a Jacobo Ramón, che sembrava destinato al posto che ha acquisito il centro delle Canarie. E anche per Vinicius che segna il quinto – il suo 100esimo gol con la maglia del Real – dopo una carriera esuberante da Valverde, già da centrocampista. Anche così che Bidstrup, già nel calo di tensione finale, taglia il pareggio della porta del Real Madrid con un tiro al volo. Lo sfuocato di una notte tranquilla in cui avrebbe potuto accumulare più margine per l’ultima giornata di mercoledì.