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Il Real Madrid è di livello mondiale: batte il Pachuca e vince la Coppa Intercontinentale | Calcio | Sport


È il destino del Real Madrid. Può affrontare la stagione rimuginando e disorientato, ancora incapace di inserire il calciatore più desiderato nella squadra di maggior successo, ma fiuta un trofeo e lo prende al volo. Ha lasciato solo una piccola speranza al messicano Pachuca, lontano dal livello dei bianchi, e si è lanciato con crescente voracità per la coppa. Mbappé non ha l’aspetto che si aspettava, ma nello stadio dove aveva stupito appena due anni prima nella finale dell’ultimo Mondiale, ha segnato, come aveva fatto nella Supercoppa Europea al suo debutto da giocatore del Real Madrid. Due finali, due gol. Il Real, ancora una volta trainato da Vinicius e Bellingham, chiude il 2024 apparentemente disorientato, ma con cinque titoli, un terzo dei 15 vinti da Ancelotti, l’allenatore più titolato nella storia del club più titolato.

3

Thibaut Courtois, Fran García, Antonio Rüdiger, Lucas Vázquez (Raúl, min. 87), Aurélien Tchouaméni, Federico Valverde, Jude Bellingham (Arda Güler, min. 87), Vinícius Júnior, Rodrygo (Luka Modric, min. 69), Edoar Camavinga (Dani Ceballos, min. 61) e Kylian Mbappé (Brahim Díaz, min. 61)

0

Carlos Moreno, Luis Rodríguez (Carlos Sánchez, min. 74), Sergio Barreto, Bryan González, Andrés Micolta, Pedro Pedraza, Nelson Deossa (Sergio Hernández, min. 88), Oussama Idrissi (Alexéi Domínguez, min. 87), Alán Bautista (Ángel Mena, min. 74), Elías Montiel e Salomón Rondón

Obiettivi
1-0 minuti 36: Kylian Mbappé. 2-0 minuti. 52: Rodrygo. 3-0 minuti. 83: Vinicio Junior

Arbitro Gesù Valenzuela

cartellini gialli

Pedro Pedraza (min. 50), Rondón (min. 92)

Sono venuti in Qatar per affermarsi nel pianeta del calcio, nel torneo dei campioni continentali, estensione della Champions League di Wembley, e fin dall’inizio hanno mostrato una sorta di zoppa riluttanza. Sbagliavano i semplici passaggi, mancavano i controlli scolastici e si muovevano con la lentezza e la pesantezza di un pachiderma appena risvegliato. Pachuca batteva a un ritmo diverso. Per la squadra messicana, ancora più in crisi nel torneo nazionale, è stata la partita della vita, un premio infinito. Ci è riuscito cercando di affogare il Real Madrid dall’alto. E quella Madrid addormentata sembrava lasciarsi fare. Il primo tiro è stato registrato da Luis Rodríguez, che ha costretto Courtois ad allungare.

Ancelotti si dispera sulla fascia. Ciò che hanno mostrato i loro calciatori è stato ancora più sconcertante della povertà di inizio anno. La logica diceva che la serata era un invito a prendere un altro drink e sembrava che volessero saltare la partita.

Pachuca, oltre che con acceso entusiasmo, si era presentato all’evento molto esausto, dopo aver eliminato nei quarti il ​​Botafogo, vincitore della Libertadores, e l’Al Ahly, campione africano, dopo un tempo supplementare e alcuni rigori strazianti in quelli perduti. . Un gruppo consumato nonostante la spinta della qualità di Idrissi al centro e gli sforzi insistenti di Rondón in alto. Si sgonfiarono parallelamente all’alluvione di Camavinga, che travolse il centro con implacabile energia.

Anche nello stesso momento in cui il Real ritrova Bellingham tra le linee. L’inglese è il pezzo che collega e lubrifica Madrid. Intorno a lui cominciarono ad apparire Mbappé, Rodrygo e Vinicius. Il giorno dopo aver vinto il premio The Best della FIFA, il brasiliano ha dato una scossa al gioco non con i dribbling e le vertigini, ma con i passaggi, un record nel quale continua a crescere in modo straordinario.

Il Real affonda il Pachuca in declino e colpisce con la profondità dei suoi lanci. Finché Valverde ritrova Bellingham tra le linee e l’inglese lancia nello spazio Vinicius in area, che inizia a ballare: una bicicletta lascia il portiere con il ginocchio a terra, da dove poi tenta di inseguire il palleggio verso l’esterno strisciando. Il brasiliano ha raggiunto la linea di fondo e ha respinto la palla per Mbappé, che è entrato nell’undici nonostante si fosse ritirato infortunato solo otto giorni prima. Il Real Madrid ha iniziato a consacrare il suo secondo titolo stagionale con una giocata del brasiliano quasi identica a quella realizzata nell’1-0 della Supercoppa Europea a Varsavia, dove è stato Valverde a effettuare il retropassaggio.

Il gol è stato un’altra piccola liberazione per Mbappé, che presto ha lanciato una rabona vicino al centro del campo. Sembrava più felice e più attivo in quelle zone centrali dove appariva anche Bellingham. Era la sala di controllo da cui venne costruita Madrid. Un tocco del francese lì per Rodrygo porta al gol successivo. Il brasiliano palleggia lungo l’attacco finché non trova l’angolo per piazzare il filo. Dopo quasi tre mesi di infortuni e siccità, ha segnato per la seconda partita consecutiva, dopo averlo segnato sabato a Vallecas.

Al Pachuca, Rondón, senza fine a 35 anni, non vuole vedere svanire il suo ultimo grande sogno e mette alla prova Courtois con una punizione lontana e un potente colpo di testa. Erano appena due lampi quando il Real Madrid era già entrato in una fase ricreativa, sempre più divertente con un Vinicius giocoso e virguero. È rimasto due volte uno contro uno con il portiere, ha tirato a lato dal limite dell’area e ha finito per prendere un rigore mal battuto che ha piegato la mano del portiere ed è scivolato in rete.

È stata un’altra di quelle partite che contengono l’essenza del Real Madrid: si ferma o esita finché può permetterselo, finché non individua il momento decisivo e lo schiaccia con uno spreco di qualità implacabile. E solleva un altro trofeo, mondiale, mentre sembra continuare a dubitare.



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