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Il Psol chiede fine all’amnistia del PL dopo le esplosioni alla Corte Suprema



I deputati del Psol hanno chiesto questo giovedì (14) l’accantonamento del progetto che concede l’amnistia agli arrestati per i fatti dell’8 gennaio 2023. La richiesta è stata inoltrata al presidente della Camera, Arthur Lira (PP-AL), dopo la attentato con una bomba al Tribunale federale (STF).

Nel documento il gruppo ha chiesto che la legge 2.858/2022 venga dichiarata svalutata per “perdita di opportunità”. Il pregiudizio fa sì che la proposta venga accantonata senza deliberazione. Il presidente della Camera ha la prerogativa di chiudere il processo in questo modo.

Per i deputati del Psol la proposta “merita di essere dichiarata compromessa e accantonata” a causa dell’attentato di Praça dos Três Poderes e anche “per le flagranti incostituzionalità che ricoprono la materia”. In tal caso, l’autore della proposta può ricorrere in plenaria entro cinque sessioni.

I parlamentari sostengono che il disegno di legge di amnistia prevede “una chiara e flagrante impunità per i criminali che hanno commesso ogni tipo di atrocità con il pretesto di esercitare il loro diritto alla libera espressione del pensiero, compromettendo la sicurezza, la mobilità, il lavoro, la salute fisica e la psicologia dei cittadini brasiliani”.

Inoltre, sottolineano che “ci sono prove evidenti” di un collegamento tra le azioni di Wanderley e gli atti dell’8 gennaio.

“Mantenere in corso una proposta che intenda approvare un’amnistia per crimini così gravi lancerebbe il pericoloso messaggio che gli attacchi alla democrazia possono essere perdonati senza conseguenze, legittimando la proliferazione di tali comportamenti, soprattutto considerando che ci sono parlamentari che sostengono tali comportamenti antidemocratici atti e che la reiezione della questione mediante votazione non possa verificarsi”, si legge nel documento.

Alla fine di ottobre, Lira ha ritirato il progetto dalla Commissione Costituzione e Giustizia (CCJ) e ha ordinato la creazione di una commissione speciale per analizzare il testo. In pratica, il processo è rimasto paralizzato.

Il Psol afferma che “il semplice fatto che venga mantenuto in corso, può, in qualsiasi momento e fino a tre legislature, portare a prenderlo in considerazione, il che può generare gravi rischi e instabilità, diventando un vero e proprio ‘carta libera’ per impegnarsi crimini, come quello accaduto la notte scorsa.”

Nella notte di questo mercoledì (13), il fabbro Francisco Wanderley Luiz, conosciuto come Tiu França, ha fatto esplodere dei manufatti davanti all’edificio della sede della STF. C’è stata anche un’esplosione in un’auto nel parcheggio della Camera dei Deputati. L’uomo di 59 anni è morto vicino alla statua della “Giustizia” dopo aver fatto esplodere un altro manufatto.

I deputati hanno firmato la richiesta: Sâmia Bomfim (SP), Fernanda Melchionna (RS), Luiza Erundina (SP), Glauber Braga (RJ), Chico Alencar (RJ) e Tarcísio Motta (RJ).



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Luca

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