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Il primo ministro accusato di aver ucciso un motociclista di un’app a Pernambuco per 7 R$ diventa imputato


Il sergente della polizia militare Venilson Cândido da Silva, di 50 anni, è diventato imputato dell’omicidio del motociclista Thiago Fernandes Bezerra, di 23 anni, a Camaragibe, nella regione metropolitana di Recife. La decisione è stata presa dalla Corte martedì (17), dopo che il Pubblico Ministero di Pernambuco (MPPE) ha presentato il reclamo.

Secondo le indagini, il delitto sarebbe avvenuto dopo una lite per il pagamento di un biglietto del valore di 7 R$, nel pomeriggio del 1° dicembre.

Oltre a rendere il sergente imputato per omicidio qualificato, con la qualifica di futile motivo, il tribunale del 1° tribunale penale del distretto di Camaragibe ha mantenuto la detenzione preventiva di Venilson, che è detenuto presso il Centro di rieducazione della polizia militare (Creed) , ad Abreu e Lima, nella regione metropolitana di Recife.

La decisione del tribunale evidenzia la gravità del reato e le circostanze in cui si trova l’imputato, ribadendo la necessità dell’arresto per garantire l’ordine pubblico.

«Alla luce dei fatti narrati, verifico che l’Autorità di Polizia ha ragione, sono convinto che l’arresto dell’imputato appaia strettamente necessario ed opportuno, sia per la gravità del reato, sia per le circostanze dell’accaduto, sia per le condizioni personali dell’imputato, ovvero per evitare la commissione di nuovi delitti, con la concessione della libertà provvisoria o la sua sostituzione con altra misura prevista dall’art. 319 cpp, come richiesto dal rappresentante ministeriale. Alla luce di queste considerazioni, sulla base degli articoli 311, 312, 313, del codice di procedura penale, accolgo con favore l’intervento dell’Autorità di Polizia, e MANTIENE LA CARCERE PREVENTIVA DI VENILSON CANDIDO DA SILVA, a garanzia dell’ordine pubblico e per garantire la comodità delle indagini penali”evidenzia il documento.

La difesa del sergente della Polizia Militare Venilson Cândido da Silva, l’avvocato Ernesto Cavalcanti, ha informato che dovrà ricorrere in appello contro la decisione.

“Noi presentiamo una istanza di habeas corpus, chiedendo la sua liberazione provvisoria e di conseguenza l’applicazione di qualche misura cautelare affinché rimanga libero, poiché non rappresenta alcun rischio per la società”, ha commentato l’avvocato.



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Luca

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