Il presunto tentativo di colpo di stato non farà alcuna differenza per Lula nel 2026, afferma la ricerca
Più della metà degli intervistati in un nuovo sondaggio di Quaest ritiene che il presunto tentativo di colpo di stato non farà alcuna differenza nel rafforzare la possibile candidatura di Luiz Inácio Lula da Silva (PT) alla rielezione nel 2026.
Si tratta di uno schema che il 51% ritiene esistesse, mentre il 38% non vede che ci sia stato un tentativo di colpo di stato da parte di Bolsonaro e dei militari. Un altro 12% non ha saputo rispondere.
Per il 61% degli intervistati, il presunto tentativo di impedire a Lula di assumere la carica di Presidente della Repubblica nel 2022 non cambierà la sua immagine per la campagna 2026, mentre il 33% ritiene che potrebbe rafforzarsi:
- Rafforza: 33%;
- Non fa differenza: 61%;
- Indebolimento: 12%;
- Non sapevo rispondere: 5%.
Questa percezione si ripete tra i suoi elettori e quelli di Bolsonaro nel 2022, rispettivamente con il 46% e il 56%.
- Impatto in meglio: 3%;
- Non incide: 50%;
- Impatto per il maggiore: 42%;
- Non sapevo rispondere: 6%.
Nonostante sottolinei che l’immagine di Bolsonaro non dovrebbe essere influenzata molto dalle indagini, una parte considerevole ritiene che l’ex presidente abbia partecipato al presunto tentativo di colpo di stato:
- Sì, ha partecipato: 48%;
- Nessun coinvolgimento: 34%;
- Non ci sono stati tentativi di colpo di stato: 2%;
- Non ho saputo rispondere: 17%.
Questo scenario si riflette tra gli elettori di Lula e Bolsonaro, con rispettivamente il 59% che crede nella sua partecipazione e il 48% che non vede alcun coinvolgimento.
D’altro canto, gli intervistati sono quasi unanimi (75%) nel ritenere che le persone arrestate nell’inchiesta dovrebbero essere condannate, mentre l’11% dice che dovrebbero essere innocenti. Un altro 14% non ha saputo rispondere.
Dall’indagine è inoltre emerso che la divulgazione delle indagini sul presunto tentativo di colpo di stato non era del tutto nota agli intervistati: il 46% afferma di esserne venuto a conoscenza al momento dell’indagine. Un altro 54% ha affermato di averlo già saputo.
Quaest ha intervistato 8.598 persone tra il 4 e il 9 dicembre, con un margine di errore in aumento o in diminuzione di 1 punto percentuale e un livello di confidenza del 95%.