Di fronte alle crescenti tensioni tra le potenze, il politologo Antonio Lavareda ritiene che il Brasile debba riprendere il dibattito su una profonda revisione del suo sistema politico.
Dalla crisi causata dagli emendamenti parlamentari all’inefficienza dell’articolazione politica del governo, secondo lui, ci sono molti sintomi che il paese sta vivendo un processo di esaurimento del modello su cui si fonda la sua democrazia.
“Questo presidenzialismo che sta per esaurirsi, bisogna superarlo”, dice Lavareda, ospite questa settimana su CNN Entrevistas.
“Forse dobbiamo andare verso il semi-presidenzialismo. In altre parole, perché il semi-presidenzialismo può, di fatto, materializzare l’aspirazione del Congresso a governare in modo efficace”.
Lavareda si riferisce al modo in cui il Legislativo ha acquisito potere negli ultimi anni sulla gestione del Bilancio.
Immagina un modello in cui il Congresso possa partecipare più attivamente al processo decisionale, ma anche assumersi la responsabilità nei confronti dell’elettorato.
“Questo è ciò che noi scienziati politici chiamiamo responsabilità. In altre parole, con un grado di responsabilità visibile agli occhi della popolazione”, ha affermato.
Lavareda cita come esempi i sistemi adottati da paesi come Francia e Portogallo.
Lavareda afferma di non vedere uno scenario in cui il Congresso sia disposto a ritirare il potere acquisito attraverso gli emendamenti parlamentari.
“Non riesco a immaginare che deputati e parlamentari facciano marcia indietro, facciano passi indietro e rinuncino agli emendamenti”.