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Il presidente della Siria incontra il ministro degli Esteri iraniano nel mezzo del conflitto nel paese


Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araqchi, ha incontrato il presidente siriano Bashar al-Assad, che ha promesso questa domenica (1) di schiacciare i ribelli che hanno invaso la città di Aleppo. L’incontro ha avuto luogo nella capitale Damasco.

Araqchi ha descritto la situazione in Siria come “difficile”, ma ha detto che l’Iran, un paese alleato del governo siriano, è fiducioso che Assad riuscirà a sconfiggere i ribelli come aveva fatto in passato, hanno riferito i media statali.

Domenica l’esercito ha dichiarato di aver riconquistato diverse città invase nei giorni scorsi dai ribelli.

Gli insorti sono una coalizione di gruppi armati sostenuti da Türkiye, insieme a Hayat Tahrir al-Sham, un gruppo islamico che rappresenta la principale forza militare dell’opposizione.

Hayat Tahrir al-Sham è considerato un gruppo terroristico da Stati Uniti, Russia, Turchia e altri paesi.

Sempre questo fine settimana, aerei russi e siriani hanno colpito la città di Idlib, nel nord della Siria, controllata dai ribelli.

Comprendere il conflitto in Siria

La guerra civile in Siria è iniziata durante la Primavera Araba del 2011, quando il regime di Bashar al-Assad represse una rivolta pro-democrazia.

Il paese è precipitato in un conflitto su vasta scala quando è stata formata una forza ribelle, nota come Esercito siriano libero, per combattere le truppe governative.

Inoltre, anche lo Stato Islamico, un gruppo terroristico, è riuscito a prendere piede nel paese ed è arrivato a controllare il 70% del territorio siriano.

I combattimenti si sono intensificati man mano che altri attori regionali e potenze mondiali – dall’Arabia Saudita, all’Iran, dagli Stati Uniti alla Russia – si sono uniti, trasformando la guerra del paese in quella che alcuni osservatori hanno descritto come una “guerra per procura”.

La Russia si è alleata con il governo di Bashar al-Assad per combattere lo Stato Islamico e i ribelli, mentre gli Stati Uniti hanno guidato una coalizione internazionale per respingere il gruppo terroristico.

Dopo un accordo di cessate il fuoco nel 2020, il conflitto è rimasto in gran parte “dormiente”, con scontri minori tra i ribelli e il regime di Assad.

Secondo le Nazioni Unite, più di 300.000 civili sono stati uccisi in più di un decennio di guerra, e milioni di persone sono state sfollate in tutta la regione.



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