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Il presidente della CUT chiede pressioni per ridurre l’orario di lavoro – 12/11/2024 – Panel


Sergio Nobrepresidente della CUT, dice al Panel che il più grande centro sindacale del paese difende la riduzione dell’orario di lavoro fin dalla sua fondazione nel 1983, e che si tratta di una questione necessaria e urgente acquista forza al momento giusto.

Tuttavia, afferma che il Congresso ha oggi un’egemonia di rappresentanti del mondo imprenditoriale brasiliano, e che quindi la pressione popolare dovrà essere enorme affinché il progetto possa andare avanti.

“Le condizioni esistono. Questa storia secondo cui il Brasile andrà in bancarotta è una sciocchezza. In effetti, la produttività è migliorata nei paesi che hanno ridotto il carico di lavoro, è stato un bene per le aziende. La grande sfida è la pressione popolare. Se così non fosse lì, non passerà al Congresso”, afferma.

Il dibattito sul La scala 6×1 (sei giorni di lavoro e un giorno di riposo a settimana) ha guadagnato terreno sui social media negli ultimi giorni. Una PEC (Proposta di Emendamento alla Costituzione) da parte del deputato Erika Hilton (PSOL-SP), presentato il 1° maggio, propone l’eliminazione della scala e l’adozione di una settimana di 36 ore, suddivisa in quattro giorni.

Il provvedimento, che ha il sostegno di oltre 130 parlamentari, deve ancora raggiungere le 171 firme dei 513 parlamentari presenti alla Camera per avanzare al Congresso.

Riguardo alla proposta, sostiene che la distribuzione delle ore e dei giorni di lavoro deve essere negoziata direttamente tra aziende e lavoratori, attraverso convenzioni e contratti collettivi – una posizione pari a quella del ministro del Lavoro, Luiz Marinho.

“Non spetta alla legge regolare i turni di lavoro, perché non è possibile, poiché ci sono molte specificità”, dice, citando come esempi le petroliere, che lavorano per settimane in alto mare, e i dipendenti degli ospedali.

“La legge deve regolamentare il limite generale dell’orario di lavoro. La distribuzione dell’orario di lavoro deve essere concordata in un contratto collettivo affinché possa essere garantita l’esistenza dei posti di lavoro e delle istituzioni”, aggiunge.

In un comunicato, Força Sindical ha sottolineato anche la difesa della riduzione dell’orario di lavoro e ha chiesto maggiore chiarezza nella proposta presentata da Erika Hilton.

“Il parlamentare sostiene che il Paese non solo dovrebbe porre fine al modello in cui i lavoratori prendono un solo giorno alla settimana, 6×1, ma dovrebbe anche adottare un altro giorno lavorativo, senza chiarire come sarebbe questo nuovo modello. Dobbiamo ampliare il dibattito modificando un modello già stabilito, senza avere una legge che vada a vantaggio dei lavoratori. Ricordiamo che il disegno iniziale non stabilisce un modello esatto, lasciando vago il nuovo modello di orario di lavoro”.


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