Il presidente del CNI propone il “patto nazionale” per la crescita economica
Il presidente della Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI), Ricardo Alban, propone il lancio di un “patto” tra le tre Potenze, imprenditori e lavoratori attorno ad un’agenda minima per sostenere la crescita economica.
Alban ha rilasciato questo lunedì una dichiarazione di 31 paragrafi (6), mettendo in guardia sul rischio di “conseguenze avverse” dell’aumento dei tassi di interesse e della svalutazione della valuta per gli investimenti produttivi.
La valuta brasiliana ha perso quasi il 22% della sua forza nel 2024, stabilizzandosi a un livello superiore a 6 R$ per dollaro, e la Banca Centrale (BC) ha avviato un ciclo di aumento del Selic. Il mercato prevede, secondo l’ultimo bollettino Focus, tassi di interesse di base al 14,75% annuo per la fine del 2025.
Il peggioramento delle aspettative si è verificato dopo l’annuncio del pacchetto di contenimento della spesa alla fine di novembre, che è stato interpretato dagli operatori economici come un segno della mancanza di impegno del governo nei confronti del dissesto dei conti pubblici e dell’aumento del debito pubblico.
“Il dibattito sulla direzione della politica fiscale e monetaria si è intensificato proprio perché, nonostante le misure di taglio della spesa proposte dall’Esecutivo siano state approvate dal Legislativo, l’entità del contenimento [próxima a R$ 70 bilhões em dois anos] non elimina da sola la necessità di un patto più ampio”, afferma Alban in un estratto della dichiarazione.
“Questo patto acquista centralità se si considera il recente passato del Brasile: il Paese ha trascorso molti anni con una crescita praticamente stagnante, ma ha mostrato, negli ultimi tempi, segnali che potrebbe accelerare ed entrare in un ciclo di prosperità più coerente”.
Il presidente della CNI menziona la stabilità dei tassi di cambio, i tassi di interesse più bassi e la disciplina di bilancio come punti essenziali per un ambiente macroeconomico equilibrato.
Alban lancia poi un appello: “senza una direzione chiara che unisca il settore pubblico e quello privato, il Paese corre il rischio di perdere i guadagni recenti e di ricadere in uno scenario di instabilità e bassa crescita”.
E aggiunge: “è in questo contesto che si pone la proposta di un ‘patto nazionale’ che coinvolga tutti i Poteri, imprenditori e lavoratori”.
“Si tratta, in sostanza, di creare consenso attorno agli obiettivi fiscali e di strutturare le politiche economiche, garantendo che, oltre a cercare di riequilibrare i conti pubblici, ci siano anche stimoli selettivi che assicurino la continuità degli investimenti”.
Secondo il presidente del CNI, l’industria è disposta a partecipare ad un tavolo di trattative e ritiene che questo movimento di convergenza potrebbe neutralizzare il clima “nervoso” delle ultime settimane.
Per lui, nonostante la necessità di impegnarsi nell’aggiustamento fiscale, è necessario evitare di mantenere tassi di interesse elevati e preservare misure per stimolare l’innovazione, le infrastrutture, l’istruzione e la tecnologia, preservando una maggiore competitività nel medio e lungo termine.
“Il grado di successo di questo sforzo dipende, in larga misura, da un coordinamento efficace: tutti i livelli di governo, il settore produttivo e la forza lavoro devono unirsi in uno sforzo consensuale per dissipare le aspettative negative e dare al Paese un nuovo ciclo”. di espansione inclusiva e duratura”, afferma, nel penultimo paragrafo del testo.
“Si tratta di un passo fondamentale da compiere all’inizio dell’anno, per garantire un punto di flessione verso un flusso di crescita sostenuta, che si diffonda in tutti i settori produttivi del Paese”, conclude.
Scopri i 5 segnali che indicano che i conti pubblici del Brasile sono a rischio