Le forze di sicurezza e le autorità britanniche rimarranno in stato di massima allerta durante il fine settimana a causa dei timori di possibili disordini. Saranno inoltre mobilitati 1.000 agenti di polizia.
Le autorità e le forze di sicurezza britanniche “devono rimanere in stato di allerta” durante il fine settimana a causa dei timori di nuove rivolte da parte dei sostenitori dell’estrema destra che potrebbero scoppiare nelle città britanniche. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dato l’annuncio venerdì.
Starmer ha fatto questi commenti dopo due notti di relativa calma. Da circa una settimana, infatti, ci sono stati disordini quasi ogni notte in decine di città in Inghilterra e Irlanda del Nord, scatenati da un attacco con coltello a Southport che ha ucciso tre bambini. Tuttavia, la violenza continua in Irlanda del Nord.
“Sono assolutamente convinto che la presenza della polizia negli ultimi giorni e la giustizia rapida dei nostri tribunali abbiano avuto un impatto reale”, ha detto Starmer a proposito del rasserenamento della situazione. Tuttavia, ha anche sottolineato che le autorità devono rimanere in allerta durante il prossimo fine settimana per garantire che la popolazione rimanga al sicuro.
Il ministro britannico per le relazioni con l’Unione Europea, Nick Thomas-Symonds, ha dichiarato venerdì che altri 1.000 agenti di polizia saranno mobilitati in tutta la Gran Bretagna in vista del fine settimana.
Quasi 500 persone sono già state arrestate
Dall’inizio delle rivolte, in Gran Bretagna sono state arrestate più di 480 persone. Secondo il Ministero della Giustizia britannico, più di 150 di loro sono già stati assicurati alla giustizia.
Starmer ha dichiarato che coloro che sono coinvolti nei disordini possono aspettarsi di essere assicurati alla giustizia. Ha inoltre sottolineato che sono già state emesse “sentenze sostanziali”.
I disordini sono stati scatenati da un attacco con coltello a Southport alla fine di luglio, che ha causato la morte di tre ragazze. Secondo la Reuters, la violenza è stata alimentata dalla diffusione di false informazioni su Internet che suggerivano che il colpevole fosse un immigrato islamico.
Durante i disordini, quindi, sono stati compiuti attacchi principalmente contro moschee o strutture per immigrati, come i centri di accoglienza per migranti.
Ma mercoledì migliaia di manifestanti sono scesi in piazza anche in diverse città britanniche per protestare contro il razzismo. Hanno anche voluto esprimere la loro disapprovazione per le violenze perpetrate negli ultimi giorni dai sostenitori dell’estrema destra.