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Il Pil cresce, ma aumentano l’inflazione e i tassi di interesse



Il Brasile preme sull’acceleratore, ma avverte già forti segnali di surriscaldamento dei motori. Per il quarto anno consecutivo, nel 2024, l’economia dovrebbe espandersi di circa il 3%, ma la produzione e le importazioni brasiliane non sono in grado di tenere il passo con la crescita della domanda interna, spinta dall’aumento di salari, pensioni, pensioni e trasferimenti pubblici.

Il prezzo di questa crescita si sta rivelando caro per i consumatori e le imprese: l’inflazione e i tassi di interesse sono in aumento.

Il ritmo dell’attività economica continua ad accelerare, nonostante l’aumento del tasso Selic. Questo giovedì (14), la Banca Centrale ha annunciato che l’attività economica è cresciuta dello 0,83% a settembre, rispetto ad agosto, accumulando un aumento del 3% negli ultimi 12 mesi.

Le aspettative dei mercati finanziari per la crescita del PIL e l’inflazione nel 2024 sono in aumento dalla fine del 2023, quando la proiezione del Focus Bulletin della Banca Centrale indicava un’espansione economica dell’1,5%. Questa settimana è salito al 3,1%. In aumento anche la stima dell’IPCA, dal 3,9% al 4,62%.

Il dinamismo dell’attività può essere osservato in tutti i settori, compresi il mercato del lavoro e il credito, ed è guidato sia dalla domanda che dall’offerta, sottolinea CM Capital.

Per Sidney Lima, analista di Ouro Preto Investimentos, la forte domanda interna tende a esercitare pressioni sull’inflazione, che potrebbe influenzare la politica monetaria. “Questo scenario rafforza la necessità di vigilanza da parte della Banca Centrale, poiché un’intensa attività economica potrebbe richiedere ulteriori aggiustamenti dei tassi di interesse per contenere l’inflazione”, afferma.

La spesa pubblica alimenta la crescita economica

L’attuale espansione economica è guidata principalmente dall’aumento della spesa fiscale sotto il governo di Luiz Inácio Lula da Silva (PT). Ci sono stati aumenti nei programmi sociali, come Bolsa Família e il Beneficio di Pagamento Continuo, oltre all’emissione di ordinanze giudiziarie definite dalla STF alla fine del 2023.

Lo scenario riscaldato ha motivato le aziende ad espandere la propria forza lavoro. I dati di Novo Caged mostrano una crescita del 24% nella creazione di posti di lavoro formali nei primi nove mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2023.

Il tasso di disoccupazione è sceso al 6,4% a settembre, il più basso del mese dall’inizio della serie storica, nel 2012. Secondo IBGE, il reddito totale degli occupati di età superiore ai 14 anni ha raggiunto i 332,8 miliardi di R$ a settembre. il valore più alto del mese dal 2012, con un incremento reale del 7,7% rispetto all’anno precedente.

I consumi delle famiglie crescono costantemente nel corso del 2024, come sottolinea FGV Ibre. Il PIL Monitor dell’istituto ha rilevato un aumento del 5,1% dei consumi delle famiglie nel trimestre terminato ad agosto, rispetto al trimestre precedente.

L’inflazione sembra essere persistente in un contesto di crescita economica

Questo scenario di espansione della domanda interna si traduce anche in un’inflazione elevata. Secondo IBGE, l’indice dei prezzi al consumo (IPCA) ha registrato un aumento del 4,76% nei 12 mesi terminati ad ottobre. Si tratta dell’aumento più grande da novembre 2023.

L’elevata attività economica è stata uno dei fattori che hanno portato il Comitato di politica monetaria (Copom) ad accelerare il rialzo del Selic, che ha raggiunto l’11,25% nell’ultima riunione, l’8 novembre. Nel verbale pubblicato martedì (12), l’organizzazione ha sottolineato che, nonostante alcuni segnali di moderazione nel commercio e nei redditi, il mercato del lavoro e altri settori rimangono dinamici, il che rende difficile riportare l’inflazione al target del 3%, con una tolleranza di 1,5 punti percentuali al rialzo o al ribasso, definiti dalla CMN.

L’aumento dei prezzi è diffuso: in ottobre il 61,5% degli articoli censiti per l’IPCA è aumentato, la percentuale più alta da gennaio, secondo IBGE.

Un altro fattore rilevante è che il Brasile sta già superando il suo tasso di crescita potenziale, il limite oltre il quale il PIL cresce senza esercitare pressioni sull’inflazione. Secondo Maurício Une, capo economista della Rabobank per l’America Latina, il tasso ideale è compreso tra il 2,5% e il 2,7%. Carlos Lopes, economista della banca BV, sottolinea che una crescita del PIL forte e prolungata come quella attuale non è sostenibile a lungo termine, una situazione simile a quella osservata tra il 2005 e il 2008, interrotta dalla crisi finanziaria globale.

Le aziende prevedono una crescita, ma devono far fronte a costi crescenti

Un recente sondaggio della Banca Centrale sulle società non finanziarie, pubblicato alla fine di ottobre, mostra che le aziende si aspettano una crescita economica robusta per quest’anno, ma prevedono anche un’inflazione elevata ed esprimono preoccupazioni per l’aumento dei costi, in particolare del costo del lavoro.

Secondo il Salary Meter Fipe, nei primi nove mesi dell’anno l’86,8% delle trattative salariali si è concretizzato in incrementi superiori all’inflazione, con una media dell’1,3%.

In questo scenario, le aziende stanno già stimando un aggiustamento dei prezzi superiore all’inflazione. “È importante valutare se le aziende sono in grado di mantenere i propri margini di profitto nonostante l’aumento dei costi”, avverte Anderson Silva, di GT Capital.

Altro punto di attenzione è il default, che è tornato a salire a settembre dopo due mesi di calo. Secondo Serasa Experian, 72,6 milioni di CPF erano negativi, corrispondenti al 44,9% della popolazione adulta. Tra le imprese, 6,9 milioni hanno debiti scaduti da oltre 90 giorni.



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Luca

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