I commentatori di CNN Caio Coppolla e José Eduardo Cardozo hanno discusso, questo lunedì (25), in Il Grande Dibattito (dal lunedì al venerdì, alle 23), se il presunto tentativo di colpo di stato nel Paese avrà conseguenze sulla sentenza sulla regolamentazione dei social network e sul Marco Civil da Internet.
Il Tribunale federale (STF) inizierà ad analizzare, da mercoledì (27), l’insieme delle azioni in materia. Sono tre i processi che trattano la questione, sotto la guida dei relatori dei ministri Dias Toffoli, Luiz Fux e Edson Fachin.
Il processo discuterà:
- regole per il funzionamento dei social network;
- e il regime di responsabilità per i contenuti pubblicati dagli utenti su Internet.
Il tema arriva in plenaria dopo non essere avanzato al Congresso. Alla Camera il disegno di legge sulle fake news è stato fermato e inviato a un gruppo di lavoro istituito a giugno. Da allora non ci sono stati progressi.
Per Coppolla l’idea è quella di creare una narrazione di “malgoverno” per giustificare, in nome della democrazia, le violazioni delle garanzie democratiche.
“Perché la STF regola le reti? È possibile che il Congresso Nazionale taccia su questo tema? Quello che vedo è un ampio dibattito sull’argomento. Compresa una legislazione molto recente al riguardo, che rafforza i principi basilari della nostra Costituzione, che riguardano la libertà di espressione”, ha affermato Coppolla.
Per quanto riguarda Cardozo, il tentativo di colpo di stato avrà conseguenze sul processo, poiché Internet è stato utilizzato per alimentare l’opinione pubblica e gonfiarla affinché la presa del potere riuscisse.
“Come reagisco in difesa della democrazia? Riconoscendo che ogni diritto deve avere dei limiti, che non esistono diritti assoluti”, ha affermato Cardozo. “È in questa prospettiva che la Corte Suprema deve chinarsi per analizzare questa vicenda. Idealmente, il Congresso Nazionale lo avrebbe fatto, ma non lo ha fatto”, ha continuato.
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