La Polizia Federale ha arrestato questo lunedì pomeriggio (6) Mercedez Lopez Sosa, donna condannata a 47 anni di carcere per tratta di esseri umani e stupro a Rio de Janeiro.
Dall’indagine risulta che due adolescenti sono stati attirati in Paraguay con la promessa di lavorare a Rio de Janeiro, ma quando sono arrivati in Brasile sono stati tenuti prigionieri e sfruttati sessualmente.
L’arresto è avvenuto a Queimados (RJ), comune situato nella regione metropolitana di Rio, dopo aver raccolto dati di intelligence e scambiato informazioni fornite dalla stazione di polizia PF di Nova Iguaçu e dal Centro di cattura della stazione di polizia federale di Nova Iguaçu.
La donna era già stata arrestata dal PF nel 2017, insieme al marito, a un cognato e a un vicino di casa, in un’operazione contro la tratta di adolescenti. Ma era libero di ricorrere in appello. Dopo la condanna del Tribunale Federale, il PF ha ottemperato all’ordine stabilito dal Tribunale Regionale Federale della 2a Regione.
La detenuta è già stata inviata al sistema penitenziario statale, dove rimarrà a disposizione della Giustizia.
Abuso sessuale
Secondo l’indagine e la sentenza del tribunale, gli adolescenti paraguaiani sono stati portati in Brasile con il pretesto di avere condizioni migliori e studiare, ma una volta arrivati nel comune di Belford Roxo (RJ), sono stati sottoposti a lavori faticosi, privati della libertà e tenuta sotto stretta sorveglianza in una casa dove c’era anche un asilo nido improvvisato, e venendo ripetutamente violentata a fine giornata da Mercedez e suo marito.
“Le dichiarazioni raccolte nei fascicoli delle vittime e dei testimoni, associate ad altri elementi raccolti nei fascicoli, dimostrano in modo esaustivo che gli adolescenti sono stati trafficati, ridotti in schiavitù e costretti ad avere rapporti sessuali con gli imputati ricorrenti”, si legge nella sentenza TRF-2.
“Anche la seconda adolescente è stata violentata dagli altri due ricorrenti [terceiros]dopo aver concordato un prezzo con [Mercedez] avere la possibilità di abusare sessualmente di lei, avendo perso la verginità con loro, rimanendo incinta e poi interrompendo una gravidanza indesiderata con farmaci”, aggiunge il documento.
La Corte sottolinea inoltre che, nonostante siano state violentate, hanno dovuto convivere quotidianamente con i loro aggressori, “senza avere nessuno a cui rivolgersi”, e sono state costantemente minacciate di essere portate alle autorità di polizia e arrestate per clandestinità. in Brasile, se cercavano di spiegare loro cosa stavano facendo, passavano davanti alla residenza.
UN CNN cerca di contattare la difesa di Mercedez Sosa.