Il PF accusa Bolsonaro e altre 36 persone per tentato colpo di stato
Questo contenuto riguarda un fatto che è ancora oggetto di indagine da parte della redazione. Presto avremo maggiori informazioni.
Questo giovedì (21) la Polizia federale ha incriminato l’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) e altre 36 persone – tra cui militari, ex ministri e alleati – nell’indagine su un presunto tentativo di colpo di stato nel paese. La possibilità di chiudere questa fase dell’indagine circolava già dall’inizio dietro le quinte ed è stata confermata questo pomeriggio dopo l’invio del rapporto segreto al ministro Alexandre de Moraes del Tribunale federale (STF). Il documento non è ancora una versione definitiva.
Secondo il Gazzetta del Popoloper il PF, Jair Bolsonaro era a conoscenza della presunta pianificazione di un colpo di stato e delle azioni che si stavano articolando per realizzarlo. Secondo le prime informazioni confermate dal rapporto, tra gli incriminati c’erano militari che ricoprivano ministeri nel governo dell’ex presidente:
- Augusto Eleno: ex ministro generale del Servizio Sicurezza Istituzionale (GSI);
- Rete di Walter Braga: generale ex ministro della Difesa, vicepresidente candidato a Bolsonaro nella campagna di rielezione del 2022 e identificato come un attore chiave nel presunto tentativo di colpo di stato;
- Paulo Sergio Nogueira: generale anche ex ministro della Difesa;
- Almir Garnier Santos: Ammiraglio ex comandante della Marina.
Oltre a loro, il presidente del PL, Valdemaro Costa Neto; e il deputato federale Alessandro Ramagem (PL-RJ), che comandava l’Agenzia di intelligence brasiliana (Abin) durante il governo Bolsonaro. Su di lui è indagato anche il caso del “parallelo Abin”, che avrebbe spiato autorità come politici, ministri della STF e giornalisti.
“Le prove sono state ottenute attraverso varie indagini di polizia condotte nell’arco di quasi due anni, basate su violazioni del segreto informatico, telefonico, bancario, fiscale, collaborazione pluripremiata, perquisizioni e sequestri, tra le altre misure debitamente autorizzate dalla Magistratura”, hanno affermato la P.F. in una nota.
Dopo aver ricevuto la denuncia, il ministro Alexandre de Moraes dovrà presentarla alla Procura generale (PGR), che avrà due settimane per decidere se accogliere le richieste di incriminazione, chiedere l’archiviazione o indicare nuovi passi.
Sempre secondo la Polizia Federale, il rapporto di accusa – di oltre 800 pagine – evidenzia sei aree di attività del gruppo:
- Nucleo di disinformazione e attacchi al sistema elettorale;
- Unità responsabile dell’incitamento del personale militare al colpo di stato;
- Nucleo giuridico;
- Centro operativo per supportare azioni golpiste;
- Nucleo di intelligenza parallela;
- Nucleo operativo per l’osservanza di misure coercitive.
“Con la consegna del rapporto, la Polizia federale chiude le indagini riguardanti il tentativo di colpo di stato e l’abolizione violenta dello Stato di diritto democratico”, aggiunge in una nota il PF.
L’autorità ha informato che i suddetti soggetti saranno incriminati per i reati di abolizione violenta dello Stato di diritto democratico, colpo di stato e organizzazione criminale.
Tra le persone più vicine a Bolsonaro, Braga Netto è stato identificato dalla Polizia Federale come uno dei principali attori del presunto tentativo di colpo di stato organizzato dopo la sconfitta alle elezioni presidenziali del 2022.
Viene menzionato nel rapporto dell’operazione Countercoup, lanciata martedì scorso (19) e che ha portato all’arresto di quattro ufficiali dell’esercito e di un agente della polizia federale. L’inchiesta afferma che il gruppo intendeva assassinare l’allora presidente eletto Luiz Inácio Lula da Silva (PT), il vice Geraldo Alckmin (PSB) e lo stesso ministro Moraes.
Secondo l’ordinanza firmata dal ministro Alexandre de Moraes, “la Polizia federale è riuscita a individuare un progetto per la creazione di un Gabinetto di crisi, che sarà creato il 16/12/2022, dopo il colpo di stato, composto principalmente da militare, sotto il comando dei generali Augusto Heleno e Braga Netto, con la partecipazione del generale Mário Fernandes e Filipe Martins”. Il documento descrive anche una serie di altri nomi che comporranno questo gabinetto provvisorio.
Il generale Braga Netto, secondo le indagini, fu uno dei principali organizzatori del piano, che prevedeva anche l’impiego di veicoli ufficiali e l’impiego di avanzate tecniche di spionaggio e infiltrazione. I documenti indicati nell’inchiesta hanno rivelato, secondo il PF, che i militari hanno discusso i costi operativi delle missioni, stimati in circa 100.000 R$, coprendo le spese di trasporto, alloggio e materiali.
L’invio dell’inchiesta alla STF avviene parallelamente alla testimonianza del tenente colonnello Mauro Cid, ex aiutante di campo di Bolsonaro, a Moraes su presunte omissioni nel patteggiamento in relazione alle indagini sul piano di assassinio di Lula, Alckmin e Moraes. Se il magistrato capisce che il militare ha omesso informazioni, l’accordo può essere revocato e lui può ritornare in carcere.
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